mercoledì 15 luglio 2009

Un'insolita piadina...romagnola.

"Sento la nostalgia di un passato
dove la mamma mia mi ha lasciato
non ti potrò scordar casetta mia
in questa notte stellata
la mia serenata io canto per te..
Romagna miaaaaaaaaaaaa
Romagna in fioreeeeeeeeee
tu sei la stellaaaaa
tu sei l'amoreeee
quando ti pensoooo
vorrei tornare
dalla mia bella
al casolareeeee.
Romagna
Romagna miaaaaaaaa
lontan da teeeeeee
non si può starrrrr.
Zan, zan."

Anche se Bologna è ad appena 30 chilometri da Imola, a volte sono assalita da una nostalgia furibonda, mi manca la mia città. Mi manca la sua tranquillità, il verde, il lungofiume con tutte le sue piste ciclabili, la mia bicicletta, quella bella che non avrò mai il coraggio di portare a Bologna, il River Side ed Elio's per un aperitivo con le amiche, la Greppia o da Marta per una buona piada al prosciutto, insomma tutte quelle cose che quando le vivi quotidianamente le dai per scontate e quando ci sei lontana, ti sembrano le cose più belle al mondo...
Ma più di tutto mi manca la possibilità di vedere più spesso mio figlio, i miei genitori, mia sorella e i nipotini, i miei amici di sempre, mia suocera che per me lo resterà sempre...
Suadade, suadade, suadade...stamattina è così...

Allora cosa c'è di meglio che una buona piadina per scacciare la malinconia?



La piadina romagnola

La piadina romagnola si fa in tutto il territorio ed è in assoluto il prodotto tipico della Romagna.
Ogni zona ha la sua ricetta, si parte da quella sulla costa, Rimini e Cattolica, grande e sottilissima. Man mano che si procede verso l'interno della regione, la piadina si fa meno larga e più spessa, fino ad arrivare al territorio imolese, dove il diametro è poco più di una mano aperta ed spessa quasi un centimetro.
Oramai il testo per cuocerla è caduto un po' in disuso, si utilizza solo nelle case, e si cuoce o sulla piastra ma anche nella padella antiaderente.

Questa volta l'ho preparata in un piccolo formato che ho coppato a forma di fiore e farcito in modo inusuale, ma molto sfizioso. E' piaciuta talmente tanto che non ho avuto quasi il tempo di fotografarla, infatti si vede il risultato, la foto è peggio del solito...


piadina-romagnola


Ingredienti per la piadina :

gr. 500 di farina 0
gr. 250 di latte tiepido
gr. 40 di strutto
1 cucchiaino colmo di bicarbonato
1 cucchiaino di sale

per la farcitura :

prosciutto crudo toscano
bresaola
grana in scaglie
salame felino
prosciutto cotto alla brace con erbe aromatiche
melone
fichi
rucola
fagiolini

Mettere nel tagliere la farina setacciata con il bicarbonato e il sale, unire l'olio o lo strutto, impastare con il latte caldo.
Lasciare riposare per almeno una mezz'ora a temperatura ambiente, coperta da pellicola.

Nel frattempo preparare gli ingredienti per le farciture.
Cuocere i fagiolini; tagliare il melone a fettine sottili; togliere la buccia ai fichi e tagliarli a metà; lavare e asciugare la rucola.

Scaldare la padella antiaderente, prendere un po' di pasta per volta, tirarla ad uno spessore di circa mezzo centimetro e con un coppapasta a forma di fiore del diametro di 8/9 centimetri, tagliare delle piccole piadine e cuocerle subito, avendo cura di girarle frequentemente.
Una volta cotte avranno uno spessore di un centimetro, quindi tagliarle in mezzo e farcirle in questo modo :

prosciutto e melone
salame e fichi
bresaola, grana in scaglie e rucola
prosciutto cotto alla brace con erbe aromatiche con fagiolini conditi con olio, sale e aceto.

Sabrina

martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero!


“Adesione all’appello di Diritto alla Rete contro il DDl alfano che imbavaglia la Internet italiana”.

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere. Le disposizioni contenute nel "Decreto Alfano" sulle intercettazioni rientrano all'interno di questa offensiva.

Il cosiddetto "obbligo di rettifica" imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a .... ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti - in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell'obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti - rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet.

Rispetto ai tentativi precedenti questo è perfino più insidioso e furbesco, perché anziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione.

I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c'è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i "citizen journalist" se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano.

La pluralità dell'informazione, non importa se via internet, sui giornali, attraverso le radio o le tv o qualsiasi altro mezzo, costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, probabilmente, quello al quale sono più direttamente connesse la libertà e la democrazia.

Con il Decreto Alfano siamo di fronte a un attacco alla libertà di di tutti i media, dal grande giornale al più piccolo blog.

Per questo chiediamo ai blog e ai siti italiani di fare una giornata di silenzio, con un logo che ne spiega le ragioni, nel giorno in cui anche i giornali e le tv tacciono. E' un segnale di tutti quelli che fanno comunicazione che, insieme, dicono al potere: "Non vogliamo farci imbavagliare".

Invitiamo quindi tutti i cittadini che hanno un blog o un sito a pubblicare il 14 luglio prossimo questo logo e a tenerlo esposto per l’intera giornata, con un link a questo manifesto. - scarica il logo banner.jpg

Non si tratta di difendere la stampa, la tv, la radio, i giornalisti o la Rete ma di difendere con fermezza la libertà di informazione e con questa il futuro della nostra democrazia.

Alessandro Gilioli
Guido Scorza
Enzo Di Frenna

lunedì 13 luglio 2009

La Pignatta e Gli spaghetti al profumo di aringa e pinoli.

Chi l'ha detto che a Bologna non c'è un ristorante decente? Per me è l'esatto contrario, da quando vivo in questa città la maggior parte delle volte ho trovato posti di livello, anche con un buon rapporto qualità prezzo.

Oggi voglio parlare di un ristorante al quale sono particolarmente legata, La Pignatta.
Questo locale aperto fin dal secolo scorso era una vera e propria istituzione per i viandanti e i commercianti che arrivavano a Bologna e percorrevano le strade adiacenti alle mura.
Era consuetudine per i frequentatori della locanda chiedere all'oste :"Cus al boi in tla pgnata?" (Cosa bolle in pentola/pignatta). Da qui trae spunto la denominazione La Pignatta che la nuova gestione ha scelto di apporre al ristorante.

Ci sono tornata recentemente in occasione del consueto incontro mensile con le mie amiche bolognesi del forum di Cucina Italiana, Irene, Giulia e Sara e i rispettivi mariti.

Ecco cosa abbiamo gustato :
per tutti un antipasto di crudo di storione, pesce spada, tonno rosso, salmone, con al centro una insalatina di mare. Veramente ottimo, soprattutto per me che non mangio crudo!
La scelta dei primi è veramente ampia e sfiziosa. Non esiste la carta, ma è l'oste che ce li illustra uno ad uno. Dopo averci pensato molto, optiamo per : Foglie di olivo (una sorta di maccheroncini al torchio) con fiori di zucca e cuori di carciofo, Gnocchetti bianchi e verdi al profumo di basilico e ragout di cernia, Spaghetti al torchio con aringa e pinoli, Orecchiette con broccoli gamberi rosa e pancetta arrotolata leggermente piccanti il tutto annaffiato da un vino bianco siciliano il Grillo Salgalaluna.
Per secondo Catalana di astice, Moscardini in umido con fagioli e Fetta di tonno in salsa di capperi e acciughe. Come vino abbiamo proseguito con un Sauvignon Collio e una Ribolla Collio.
Per finire i dolci : Sorbetto di mela verde con Calvados, Sorbetto al caffè, Crema catalana, Gelato di crema con frutti di bosco freschi, Piccoli cannoli siciliani offerti dalla casa con biscottini assortiti e limoncello.

La serata è volata via in un baleno, opinione di tutti che le proposte assaggiate sono state tutte meritevoli di lode. Un ristorante a Bologna dove offrono pesce di prima qualità, preparato in modo veramente sfizioso e originale. Da provare assolutamente.

Gli spaghetti al profumo di aringa e pinoli.

spaghetti-al-profumo-di-arringa

Gli spaghetti al torchio con il profumo di aringa e pinoli, mi sono piaciuti da morire e visto che mi avanzava un pezzetto di aringa nel frigo, ho provato a farli e devo dire che il risultato è stato eccellente.

Ingredienti per 2 persone :

gr. 160 di spaghetti cottura 12 minuti (in dispensa non avevo quelli al torchio...)
1 pomodoro San Marzano
1 piccola cipollina
1 spicchio d'aglio
gr. 30 di aringa affumicata
1 cucchiaio di pinoli
vino bianco
olio evo

Scaldare un cucchiaio di olio in una padella con uno spicchio d'aglio, una cipollina piccola tagliata a rondelline e i pinoli. Dorare e aggiungere l'aringa spezzettata a pezzetti piccoli, sfumare con il vino bianco. Tagliare a dadini il pomodoro privato dei semi, unirlo al sugo e cuocere per un paio di minuti.
Cuocere la pasta in acqua salata e scolare al dente e condirla con il sughetto.
Sabrina

mercoledì 8 luglio 2009

Insalata di farro al pesto e zucchine trifolate.

Un omaggio alla Liguria, una delle regioni che amo di più, per i sui luoghi magici come le Cinque Terre e il Golfo dei Poeti, che mi riportano indietro nel tempo, alle mie prime ferie quando avevo mio figlio piccolo e poche lire in tasca. L'ho girata tutta diverse volte con l'air camping, una tenda sopra la macchina, la mia vecchia R5 rossa. Ci fermavamo nei porticcioli la sera, davanti alle barche.
Ricordo un ferragosto a Portovenere, i fuochi d'artificio più belli che abbia mai visto.


insalata-di-farro-con-pesto

Ingredienti per 2 persone :

gr. 180 di farro

1 mazzetto di basilico
1 cucchiaio di parmigiano reggiano
1 cucchiaio di pecorino
1 cucchiaio scarso di pinoli
1 spicchio piccolo d'aglio
4 cucchiai di olio evo ligure o in alternativa un olio dolce
qualche grano di sale grosso

3 zucchine medie
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale e pepe

Preparare il pesto: lavare il basilico e asciugarlo. Nel frattempo pestare nel mortaio lo spicchio d'aglio che deve essere dolce, si deve sentire il sapore ma non deve prevalere. Aggiungere ora qualche grano di sale grosso e pestare ancora. Poi un poco alla volta le foglie di basilico e si inizia a pestarle con un movimento rotatorio, molto lento, non bisogna aggredirle. Le foglioline produrranno a poco a poco il loro liquido verde e a questo punto è il momento di aggiungere i pinoli. Continuare a pestare unendo i formaggi. Alla fine versare l'olio a gocce e amalgamare bene.
Questo è il pesto che mi ha insegnato a preparare il mio caro e adorato amico Giovanni di La Spezia, grazie Gio, viene sempre favoloso.

Lessare il farro in abbondante acqua salata, scolarlo bene e metterlo in una ciotola capiente, condirlo con il pesto, lasciarlo raffreddare avendo cura ogni tanto di sgranare con la forchetta.

A parte scaldare un tegame antiaderente con un cucchiaio d'olio evo e lo spicchio d'aglio schiacciato. Tagliare a rondelle sottili le zucchine, salarle e peparle e soffriggerle a fuoco moderato. A metà cottura aggiungere un cucchiaio di prezzemolo e togliere l'aglio.
Farle intiepidire e aggiungerne una metà all'insalata di farro e il resto per decorare.
Aggiustare di olio se necessario.
Sabrina
Sandra di Un tocco di zenzero e il suo contest  Più pesto per tutti in collaborazione con Palatifini. 





martedì 7 luglio 2009

Spaghetti con pomodori San Marzano gratinati.


Vivrei di pomodori.
Anche per questo adoro l'estate, perché è la stagione dove sono più saporiti e dove si trovano tutte le varietà possibili.
Ho un ricordo simpatico legato alla mia infanzia.
In campagna dai miei nonni giocavo spesso con mio cugino Andrea a mamma e babbo, imitando pari pari tutto ciò che facevano i nonni durante la giornata. Un giorno decidemmo che Andrea doveva andare nell'orto a raccogliere i pomodori per fare la conserva, mentre io, da brava massaia, preparavo i vasetti e tutto l'occorrente.
Passata una mezz'ora buona, non lo vedo tornare e comincio a preoccuparmi...cosa starà facendo?
Vado nell'orto a cercarlo e cosa trovo? Mio cugino tutto bello soddisfatto che mi mostra il suo raccolto: tre cassette piene di pomodori verdi acerbi, aveva ripulito completamente buona parte delle piante! Non vi dico la nonna quando lo scoprì, inseguì inferocita con la scopa per tutta l'aia. Povera, i suoi pomodori, ben tre cassette ne aveva raccolte il disgraziato! e metà delle piante rovinate!
Non ci avvicinammo più all'orto per un bel po' di tempo, ma la passione per i pomodori non ci è mai passata.



Spaghetti con pomodori San Marzano gratinati

I pomodori gratinati o in gratè sono una ricetta tipica romagnola, ne vado pazza, da noi è uso prepararli quasi ogni giorno. Questa volta ho condito gli spaghetti. E' una preparazione veloce, molto saporita e perché no, anche insolita. I pomodori devo essere maturi ma ben sodi, per evitare che diventino troppo morbidi durante la cottura.


spaghetti-con-pomodori-san-marzano-in-grate


Ingredienti per 2 persone :

gr. 160 di spaghetti di Gragnano
4 pomodori San Marzano
1 spicchio d'aglio
prezzemolo, rosmarino, maggiorana, basilico
due cucchiai di pane raffermo grattugiato
due cucchiai di parmigiano
olio evo
sale e pepe in grani

Lavare e asciugare bene i pomodori. Tagliarli in 4 per la lunghezza, togliere i semi. Disporli uno vivo l'altro in una palella antiaderente e condirli con il sale e il pepe pestato nel mortaio.
Tritare le erbe con l'aglio e tenerne da parte un cucchiaio. Il resto aggiungerlo al pane. Cospargere i pomodori e passare un giro di olio evo. Cuocere con il coperchio a fuoco vivo per circa 10 minuti.
Lessare gli spaghetti, scolarli al dente e condirli in una ciotola con olio evo, il parmigiano e il trito di erbe tenuto a parte.
Aggiungere alla fine i pomodori gratinati, mescolare bene per insaporire, servire.
Sabrina

venerdì 3 luglio 2009

Blueberry-Almond Shortbread Squares - Martha Stewart.

Blueberry-Almond-Shortbread-Squares

E' consuetudine per noi donne nei momenti di cambiamento o di particolare stress, buttarci nello shopping sfrenato o decidere di cambiare look magari con un nuovo taglio di capelli. Bene, dato che per lo shopping aspetto i saldi e i capelli ancora per qualche anno li voglio tenere lunghi, ho cambiato il vestitino al mio blog, così anche per dare un benvenuto all'estate. A me piace, spero lo gradiate anche voi.


Qualche tempo fa Alessandra , in seguito ad un giochino a cui l'avevo costretta, intitola un suo post : Le 7 domande (Sabri te possino!!!) e i Lime Meltaways . E qua mi si apre un mondo (Ale te possino!!!). I lime sono biscottini fantastici, buoni come le ciliege della serie uno tira l'altro, tratti da una ricetta di Martha Stewart, fino a quel momento a me pressoché sconosciuta.
Incuriosita visito il suo sito e me ne innamoro, tante ricette fantastiche, tante idee per la casa, insomma una miniera vera e propria. Decido quindi di provarne una e scelgo i Blueberry-Almond Shortbread Squares, con l'aiuto di Sara, che vive a San Francisco, per la traduzione (grazie cara!), perché il mio inglese è un po' arrugginito e anche perché non ho mai avuto l'occasione di tradurre una ricetta.

A me è piaciuta tantissimo, non ho fatto i quadrotti/squares ma l'ho tagliata a spicchi come una torta tradizionale e non ho spolverato con lo zucchero a velo, perché mi sembrava già abbastanza dolce e, incredibile ma vero, ho seguito paripari la ricetta sostituendo solo le more (blackberry) con i mirtilli (bluebarry) dato che il fruttivendolo aveva solo quelli.
Tra parentesi i suggerimenti di Sara, per capirne meglio l'esecuzione.


Blueberry-Almond Shortbread Squares

torta-ai-mirtilli

Ingredienti :

gr.140 di burro ammorbidito / 10 cucchiai 0 1+1/4 di stick (uno stick di burro sono gr.113, non ho ancora capito come fanno ad usare il burro in cucchiai!!!)
gr. 185 fi farina 00 / 1 e 3/4 cups all-purpose flour (é una farina più forte della nostra 00, ma puoi tranquillamente usare quella)
1/2 cups di mandorle intere sbiancate (gr. 56 cioè 2 once)
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
gr. 170 circa di zucchero + 2 cucchiai + zucchero a velo per spolverare
1/4 di cucchiaino di estratto puro di mandorle
4 cups di more o mirtilli ( gr. 435)
scorza grattugiata di un'arancia

Preriscaldare il forno a 175°. Coprire una teglia con carta da forno, imburrarla e spolverizzarla di farina. Disporre le mandorle senza sovrapporle in una teglia e tostarle in forno per circa 15 minuti. Lasciarle poi raffreddare e passarle nel mixer fino a renderle farina.
Setacciare insieme in una ciotola, la farina 00, la farina di mandorle, il sale e la cannella.
Mettere i gr.170 di zucchero + un cucchiaio e il burro ammorbidito nella ciotola del mixer e montare fino a che non diventi bello bianco e spumoso.
Unire l'estratto di mandorle e le farine un po' per volta e impastare fino ad ottenere un composto a grumi.
Mettere l'impasto, tenendone da parte una tazza, nella teglia imburrata e premere fino a renderlo ad un unico livello.
Mescolare i frutti di bosco con la buccia grattugiata dell'arancia e disporli sulla pasta.
Cospargerli con il rimanete impasto ridotto in briciole e il cucchiaio di zucchero.
Cuocere in forno fino a completa doratura per circa 30 minuti.
Raffreddare su di una gratella, tagliare in pezzetti e finirli con lo zucchero a velo.
Sabrina



Rispolvero questo post per partecipare al nuovo contest di Japan in Wonderland.



mercoledì 1 luglio 2009

Aspic di gamberi argentini e insalata di calamari.



L'aspic è un antipasto che mi piace tanto perché si può preparare con la carne, le verdure, il pesce, i salumi, la frutta e da la possibilità di sbizzarrire la fantasia. I cibi rimangono perfetti e non perdono il colore e tanto meno il sapore.
Il componente principale è la gelatina che, per quanto riguarda la preparazione salata, si prepara con il brodo e la colla di pesce. Io ho utilizzato un preparato già pronto che avevo in dispensa, molto più indicato in estate perché si evita così di preparare il brodo.
E' un piatto tipicamente estivo e accompagnato con un'insalatina di verdurine, può diventare un pasto gustoso e rinfrescante.




Ingredienti per due persone :

8 code di gamberi argentini
gr. 200 di calamari puliti
1 carotina
1 gambo di sedano bianco
1 cipollina
a cucchiaio di capperi
1 cucchiaio di olive
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di olio evo
1 dado di preparato per gelatina ( ne rimane un po)

Preparazione :


Cuocere i calamari in poco brodo vegetale e a tre minuti dalla fine cottura aggiungere i gamberi.
Nel frattempo tagliare le verdure a piccoli dadini e metterle in una ciotola con le olive, i capperi, il prezzemolo e un cucchiaio di olio evo.
Preparare la gelatina facendo bollire gr. 250 di acqua dove sciogliere il dado. Aggiungere altri gr. 250 di acqua e lasciare raffreddare.
Scolare il pesce dal brodo e una volta tiepido, tagliare i calamari a dadini o a listarelle se preferite e aggiungerli alle verdure.
Disporre i gamberi nel fondo di uno stampo a piacere e aggiungere gelatina fino a coprirli.
Porli in frigorifero per un quarto d'ora circa, il tempo che è necessario perché la gelatina si solidifichi. Aggiungere poi l'insalata di calamari e coprire con la restante gelatina.
Di nuovo in frigo per qualche ora.
Se si prepara la sera, il giorno dopo è ancora più buono.

Sabrina