domenica 29 agosto 2010

Autocelebrazione: Tanti auguri a me!

Tanti auguri a me, 
tanti auguri a me, 
tanti auguri Sabrina, 
tanti auguri a me!!!!!

E oggi sono 46. Come da copione la data del mio compleanno coincide con la fine dell'estate, fino a ieri a Bologna c'era una gran canicola e, dopo, il gran vento di ieri sera, il cielo è terso e splende il sole!
Da che ho memoria è sempre stato così, anzi oggi è una giornata particolarmente fortunata rispetto i 29 agosto degli anni passati, io adoro il caldo africano e l'estate bollente e questa cosa mi rende un po' malinconica...

Allora provo a tirarmi su con un bilancio personale: per l'aspetto fisico non posso lamentarmi...poche righe rughe, qualche chilo in più (4) che smaltirò velocemente non appena la nicotina sarà sparita definitivamente dal mio corpo ( perché si, il regalo che mi son fatta per i miei 46 è stato smettere di fumare..!!), spirito sempre positivo e ottimista...devo dire che sono soddisfatta! Il lavoro e la famiglia mi soddisfano, le amiche sono deliziose.

TANTI AUGURI A ME.

sabato 14 agosto 2010

Vellutata di verde di carote, Le cuoche che volevo diventare e Buone vacanze!

Sono un'appassionata di cibo, una buona forchetta e una "cuoca" che cucina a sentimento ed è stato naturale essere attirata come una calamita, dal libro di Roberta Corradin "Le cuoche che volevo diventare".


E' un libro scritto con maestria e sapienza, nello stesso tempo molto divertente, ricco di piccoli camei e di spunti di ricette. 21 grandi cuoche di tutto il mondo dove in ognuna c'è qualcosa in cui ci si può ritrovare. Donne forti, umili, che gestiscono la propria cucina come la propria casa, senza superbia, ma con passione e dedizione.
Tutte mi son piaciute, di ognuna di loro ho sottolineato qualcosa, ad esempio Sonia Ezgulian, critico gastronomico francese, che oltre a sedersi al tavolo del ristorante sotto esame, entra nelle cucine e impara dagli chef che aveva davanti. La grande cultura e la passione la portano all'età di trent'anni a prendere la decisione di aprire un suo ristorante e a proporre le sue idee di cibo e di cucina. Continua a scrivere e a pubblicare tanti libri, anche perché il ristorante senza l'aiuto dell'incasso delle vendite delle sue pubblicazioni, non può sostenersi da solo, nonostante la particolarità e la cura che Sonia gli dedica.
Il padre ha un orto e la rifornisce quotidianamente di verdure fresche e coltivate biologicamente (anche mio padre ha un orto bio e mi fornisce delle sue delizie...). " Mi sembrava un delitto buttar via scarti che in realtà sono buonissimi, saporiti e sani. " Così dice di quell'idea che è diventato uno dei suoi maggiori successi, Les épluchures, cioè ricette a base di scarti di frutta e verdura, dai quali nascono il gazpacho di bucce di pomodori e peperoni, le barchette di baccelli di piselli e la vellutata di verde di carote.
Ecco Sonia mi è piaciuta tanto soprattutto per questo, perché anch'io non butto via nulla, anzi, adoro inventarmi ricette con gli scarti..proprio come lei. Il suo ristorante non esiste più, ma il racconto di lei mi ha affascinata e mi ha fatto sognare. 

Questa è la mia idea di Vellutata di verde di carote, arricchita con un piccolo avanzo di lemon grass.


vellutata-di-verde-di-carote

Per due persone :

Pulire il verde freschissimo di circa una decina di carote, come si pulisce il prezzemolo, lavarlo e asciugarlo con la centrifuga per l'insalata.
Lessare in un litro d'acqua quattro carote.
In un tegame di coccio scaldare due cucchiai di olio extra vergine e affettare un pezzetto di lemon grass e una piccola cipollina bianca. Salare per permettere alla cipolla di versare la propria acqua e di non bruciarsi.
Pulire un grossa patata a pasta bianca, tagliarla a pezzetti e aggiungerla al soffritto. Cuocere un paio di minuti.
Aggiungere il verde delle carote, l'acqua di cottura delle carote bollite e salare. Cuocere a fuoco lento con coperchio per circa un'ora.
Preparare i crostini con 2 fette di pane toscano tagliato a tocchetti, un filo d'olio evo e una presa di sale di Cervia e infornati fino a doratura.
Frullare con il frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema vellutata.
Servire condita con olio evo, una generosa macinata di pepe e i crostini.
Le carote bollite, tagliarle a rondelle e condirle con nocciole tritate e tostate, pepe e olio evo.

Le-dune-di-Porto-Pino

Ora vi saluto, vado a cercare un po' di caldo ad Ischia, scappo da questa fredda e piovosa estate bolognese...una settimana di meritate vacanze. Un augurio di buone ferie a chi come me è in partenza e un augurio di buona ripresa a chi è di ritorno e un Buon Ferragosto a tutti.
Un bacio. Sabrina





Questa ricetta partecipa alla raccolta "Cuciniamo con le foglie" di Dauly di Cucchiaio e pentolone.




martedì 3 agosto 2010

Rosolio di bacche di rosa canina e ravioli con marmellata di albicocche.

ravioli

Due ricette della tradizione romagnola il rosolio e i ravioli, due madeleines di Proust, soprattutto il rosolio.

Quando sento l'aroma di questo liquore non posso fare a meno di ripensare alla mia nonna Stellina, addirittura associo il ricordo a quando mi faceva il bagno nella catinella, ma è solo un transfert non è un ricordo vero, avevo solo pochi mesi, non è possibile che ricordi questo momento, ma ho tante foto che lo documentano e quindi mi sembra di ricordarlo. Ero legatissima alla mia nonna, stavo sempre con lei, mi ha insegnato a lavorare all'uncinetto e a fare i miei primi pastrocchi in cucina. E' morta troppo presto, avevo solo sei anni e sono certa che tante cose nella mia vita sarebbero state diverse se lei fosse vissuta più a lungo, ma è e rimarrà una delle figure più importanti.

Il rosolio è uno di quei liquori presente nella dispensa di ogni famiglia romagnola, perché è un ingrediente basilare di alcuni dei nostri dolci più amati, come la zuppa inglese, la torta di riso e i ravioli.
Ecco, su questi c'è una delle tante discussioni riguardo ai cibi tra Emilia e Romagna. In Emilia son femmine, cioè le chiamano le Raviole, per noi in Romagna son maschi..i Ravioli, a dimostrazione c'è una della sagre più antiche, la Sagra dei ravioli di Casalfiumanese, dove dalla torre del municipio, lanciano i ravioli in piccoli sacchetti e sotto c'è il putiferio per potersene accapparrare...negli anni ho visto scene veramente esilaranti, litigate feroci alla Bud Spencer e Terence Hill, solo per poter rivendicare il possesso del tanto desiderato sacchetto.
In ogni caso, ravioli o raviole, la ricetta è pressoché la stessa, le variazioni sul tema non sono date dalle origini delle due fazioni, ma come mi è già più volte capitato di dire, dalle tradizioni familiari. Questa è la mia.

Rosolio di bacche di rosa canina.

1/2 litro di alcool a 90° 
1/2 Kg di zucchero
6 dl di acqua
1/2 stecca di vaniglia 
15 gr di cannella 
10 gr di coriandolo 
2 chiodi garofano 
5 gr di fiori di anice 
10 gr di cardamono
2 chiodi garofano
50 gr di bacche di rosa canina
colorante rosso per alimenti

Preparare uno sciroppo facendo bollire l'acqua con lo zucchero, lasciar poi raffreddare. Tritare la vaniglia, la cannella, il coriandolo i chiodi di garofano, i fiori di anice e il cardamono. Versare il preparato in un vaso di vetro con l'alcool, le bacche di rosa canina e lo sciroppo. Chiudere ermeticamente, riporre in luogo fresco e buio per 2 mesi,  agitando ogni tanto. 
Trascorso questo tempo, mescolare bene, aggiungendo un po' di colorante rosso per alimenti se il preparato risulta troppo rosa e far riposare altri 2 giorni. Filtrate bene, imbottigliare e chiudere con tappo di sughero.

rosolio

Ravioli con marmellata di albicocche.

Dose per circa 20 ravioli :

gr 500 di farina
gr 250 di zucchero
gr 50 di burro ammorbidito
3 uova
1 pizzico di sale
la buccia grattugiata di un mezzo limone
1 cucchiaino di bicarconato
latte se necessario
marmellata gusto a piacere
zucchero e rosolio per farcire

Impastare velocemente tutti gli ingredienti. Stendere la pasta con il mattarello e con un bicchiere o un coppapasta, ricavare dei cerchi di circa 7 cm di diametro. Riempirli di marmellata e chiuderli a mezzaluna. Disporli in una teglia ricoperta di carta da forno. Cuocerli in forno già caldo a 180° per circa 15 minuti.
Lasciarli raffreddare. Mettere in due piattini un po' di zucchero e nell'altro un po' di rosolio. Bagnare la parte bombata del raviolo nel rosolio e subito nello zucchero. Farli asciugare su una gratella e porti in una scatola di latta.
Una variante per il ripieno per il periodo invernale è quella di unire alla marmellata di prugne delle castagne cotte e schiacciate con la forchetta....uhmmm deliziosi...

...come è deliziosa Ely e il suo meraviglioso blog. Con questa ricetta partecipo al suo giveaway che..oddiomio...finisce proprio oggi, "Something rEd".


Alla prossima. Sabrina