venerdì 22 luglio 2011

Coda di rospo alla menta.

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Contro ogni aspettativa, luglio è stato un mese molto proficuo, professionalmente parlando. Ho lavorato molto, visitato bellissime case e realizzato splendidi camini. Sono molto soddisfatta. 
E ora, una meritata settimana di riposo, ospite nella bellissima casa della mia amica Roberta, nella baia di Vallugola. Il mio programma è quello di svegliarmi presto, immersa tra i profumi del Parco di San Bartolo, fare lunghe passeggiate e tonificanti nuotate, leggere, gustarmi il pesce del Ristorante Falco e un paio di puntatine a Senigallia da Moreno Cedroni. 
E se talvolta riuscissi ad arrivare in pescheria prima che il pescivendolo venda tutto il pesce, beh allora potrei anche cucinare qualcosa di deliziosamente fresco, come questa coda di rospo che ho preparato per la Robi proprio un paio di settimane fa, quando ci siamo concesse un week end di riposo dopo le fatiche della Notte Bianca. Naturalmente come sottofondo, il tramonto sulla Baia di Vallugola.

Al mio ritorno ho in programma alcune marmellate veramente speciali. 
A prestissimo.

Coda di rospo alla menta su zucchine alla piastra.

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Ingredienti per due persone:

una coda di rospo freschissima di circa gr.400 (sostituibile con il pesce spada o lo spinerolo)
1 cipollina
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di capperi
1 mazzetto di menta
gr. 300 di zucchine
gr. 100 di pomodorini datterini
olio evo, sale, aceto
un piccolo peperoncino piccante

Tagliare la metà delle zucchine a fette lunghe, bucherellarle con la forchetta. Tagliare a metà lo spicchio d'aglio e sfregarlo sulle zucchine, salarle e cuocerle alla piastra. 
Tagliare le restanti zucchine a piccoli cubetti e cuocerli al vapore. Unire all'acqua della cottura qualche foglia di menta, in modo che il vapore insaporisca di freschezza le zucchine. Cuocerle al dente.
Tagliare i pomodorini a pezzetti e condirli in una ciotola con olio, sale e un pezzetto di peperoncino.
Preparare una salsa per condimento con menta, sale, pepe, olio evo e qualche goccia di aceto. Frullare tutto con il minipimer.
Pulire la coda di rospo e tagliarla a bocconcini. Scaldare in un tegame qualche cucchiaio di olio evo, unire la cipollina, l'aglio e i capperi. Aggiungere poi i bocconcini di coda di  rospo, bagnare con l'aceto, lasciare evaporare e aggiungere una manciata di foglie di menta, spezzettandole con le mani. Cuocere per non più di dieci minuti a fuoco vivace.

Impiattare mettendo un giro di zucchine alla piastra, poi i pomodorini e la coda di rospo. Unire qualche fogliolina di menta fresca e, se è necessario, un filo d'olio. 
A parte dividere in due ciotoline le zucchine al vapore e condirle con la salsa alla menta.
Consiglio, anche se non sono un'intenditrice ma in questo caso ci sta benissimo, un prosecco di Valdobbiadene ghiacciatissimo.
Alla prossima.
Sabrina

mercoledì 6 luglio 2011

Un frizzante invito per i bolognesi: Notte Bianca rossa e verde in Via D'Azeglio Alta.

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Domani sera tenteremo il bis, dopo il grandioso successo dell'anno passato della Notte Bianca in Via D'Azeglio Alta a Bologna.
Non sarà la classica festa di strada dove si beve e si mangia, ma sarà qualcosa di più. Il nostro obbiettivo è quello di creare un ambiente suggestivo, capace di regalare emozioni e divertimento. 
Il programma della serata prevede tanta musica, luci soffuse e fuochi accesi, cibo raffinato e danze sensuali.

Da Porta San Mamolo a Via Marsili:
Gelateria San Mamolo con danze cubane,
Ristorante Alice concerto live,
Antiquario Volpini concerto live,
Vodafone Store duo arpa,
Gioielleria Coltelli Rock Steady Beat Orchestra,
Officina del caffè Rock Band,
Portico dei bastardini Odalische BellyDancer's ,
angolo Via Marsili la Paranza Ammiscata
e tante altre sorprese.

Noi come Wi-Fire abbiamo il compito di creare atmosfere magiche, accendendo i nostri fuochi lungo i portici. 
Se vi va di trascorrere una serata alternativa, giovedì 7 luglio, dalle ore 19 alle 24, siamo felici di ospitarvi.

Un ricordo dell'anno passato: La musica.


sal-luigi

Un ricordo dell'anno passato: Il glamour.


la-borsa

Un ricordo dell'anno passato: L'arte.


brigitte


Un ricordo dell'anno passato: Il fuoco.


negozio

venerdì 1 luglio 2011

Sterilizzazione e invasamento a caldo delle confetture e Marmellatta di cipolla Tropea e uva passa di Pantelleria.

La sterilizzazione delle confetture.

E' possibile conservare a lungo le nostre marmellate sterilizzando in pentola i vasetti pieni e ben chiusi, per il tempo necessario ad uccidere i germi patogeni grazie all'azione del calore. Prima di cominciare questa operazione è necessario conoscere le regole da seguire, per non incorrere in rischi per la nostra salute.
  • Sterilizzare i vasetti per garantire una corretta conservazione e impedire il proliferarsi di microrganismi che generano muffe. Il procedimento è molto semplice: lavare accuratamente i vasetti e i relativi coperchi, sciacquandoli bene per eliminare ogni residuo di detersivo. Metterli in una pentola d'acciaio, coprirli di acqua fredda, portare ad ebollizione e bollire per una ventina di minuti. Una volta che l'acqua si è raffreddata, toglierli dalla pentola aiutandosi con una pinza, senza mai toccarli internamente. Metterli ad asciugare a testa in su. Ora i vasetti e i relativi coperchi sono pronti per l'uso.
  • Riempire i vasetti fino quasi all'orlo, fermandosi a circa un centimetro dal bordo. Esiste in commercio un imbuto ideato appositamente per questo uso. Nell'eventualità che si sporchino i solchi di avvitamento, pulirli accuratamente. 
  • Chiudere con decisione i vasetti e avvolgerli in straccetti di tela pulita, affinché bollendo non sbattano l'uno contro l'altro.
  • Nei negozi di articoli casalinghi è possibile acquistare uno strumento specifico, lo sterilizzatore, pentola speciale munita di termometro. Potete anche farne a meno usando al suo posto una pentola  munita di coperchio, adottando un piccolo accorgimento: porre una gratella o un semplice spargi fiamma sul fondo della pentola o un telo ripiegato varie volte, in modo da creare un'intercapedine che tenga separati i vasetti dalla base troppo calda rischiando di scoppiare.
  • Sistemare i vasetti nella pentola e coprirli di acqua fredda di almeno 5 centimetri.
  • La temperatura per la sterilizzazzione del vasetto deve raggiungere i 95/100° e rimanere costante. Se volerete una maggiore sicurezza, utilizzare un termometro da cucina.
  • Il tempo necessario per la sterilizzazione è di 20 minuti per i vasetti da gr. 250, 30 per quelli da gr. 500, 45 per quelli da kg. 1 e 60 per i vasi da kg. 1,5.
  • I vasi vanno lasciati raffreddare nell'acqua di sterilizzazione e tolti solo quando saranno completamente freddi. Se avete però altre marmellate da sterilizzare e dovete utilizzare la stessa pentola, togliere allora i vasi e riporli a testa in giù su di un tagliere di legno, tenendoli vicino e coprendoli con un panno. Lasciarli raffreddare del tutto.
  • Riporli in cantina o in dispensa, in un luogo comunque asciutto e buio.
Se il procedimento è stato eseguito correttamente non possono più entrare né aria né germi e la marmellata potrà così essere conservata molto a lungo.
Se avete però realizzato confetture senza zucchero o con poco dolcificante, allora è meglio non far passare troppo tempo prima di consumarle.
Consiglio di utilizzare vasetti di vetro non troppo grandi. Io li conservo tutti e prendo anche quelli di amici e parenti che altrimenti andrebbero buttati, avendo cura di sostituire i coperchi danneggiati ( nei negozi specializzati se ne trovano di ogni dimensione). Amo divertirmi utilizzando forme diverse per ogni tipo di marmellata che preparo.


L'invasamento a caldo.

Un metodo veloce e poco impegnativo da utilizzare solo se si ha un quantitativo ridotto di marmellata da invasare, quella cioè ricavata da un massimo di due chili di frutta. E' semplice, pratico e al contempo sicuro, adottando i seguenti accorgimenti:
  • Sterilizzare i vasetti come ho illustrato nel metodo precedente e tenerli a portata di mano per il momento dell'invasatura.
  • Riempire i vasetti fino quasi all'orlo, fermandosi a circa un centimetro dal bordo e chiudere subito con il tappo a vite. Il tutto deve essere fatto velocemente e con attenzione, per non far sbordare la marmellata sui solchi.
  • A questo punto chiudere con forza e riporli a testa in giù su di un tagliere di legno, tenendoli vicino e coprendoli con un panno. Lasciarli raffreddare completamente. 
  • Raddrizzare i vasetti. I coperchi si mostreranno leggermente infossati al centro e l'operazione sarà riuscita. Se invece mostreranno un rigonfiamento, sarà necessari travasare la marmellata in altri vasi puliti e procedere con la sterilizzazione in pentola. Questo però succede raramente, solo nei casi in cui la vite del coperchio non chiuda perfettamente. Vi confesso che utilizzo sempre questo metodo e non ho mai avuto problemi.



    Marmellatta di cipolla Tropea, uva passa di Pantelleria e aceto balsamico.

    Ingredienti:

    gr. 550 di cipolla Tropea fresca già pulita
    gr. 250 di zucchero bianco
    gr. 50 di uva passa di Pantelleria
    tre cucchiai di aceto balsamico di Modena

     marmellara-cipolla-tropea-e-uva-passa

    Tagliare la cipolla a rondelle sottili e metterla in una ciotola di vetro o porcellana, intervallandola allo zucchero e all'uvetta. Coprire con un foglio di carta da forno e lasciare riposare per un paio d'ore.
    Trascorso questo tempo, versare il composto in una pentola di rame o acciaio e portare ad ebollizione a fuoco basso. Una volta raggiunto il bollore, alzare un poco la fiamma e cuocere per circa un'ora, un'ora e mezza. Quando avrà raggiunto la densità giusta, spegnere il fornello, aggiungere l'aceto balsamico, rimescolare e invasare immediatamente seguendo i consigli riportati sopra.
    Per  il pecorino di fossa è la morte sua.
    Buon fine settimana.
    Sabrina