venerdì 4 ottobre 2013

ProgettoMondo Mlal 2013 : i cereali

"Il primo giorno di scuola della prima elementare lo ricordo come un incubo.
Mia madre il giorno prima mi ha portato dalla parrucchiera a tagliare a maschio i miei lunghi capelli che adoravo e che portavo da sempre, perché dice che non è possibile andare a scuola con i capelli che volano sugli occhi.
Mi ha anche dotata di una cartella di pelle stampata, che era stata di un mio cugino, anche quella molto maschile in stile azzeccagarbugli (non la potevo vedere, mentre ora mi piacerebbe da morire!).
Scarpe nere in pelle lucida con frappe, calzettoni bianchi come il grembiule con colletto all'uncinetto e via che si parte, con tappa obbligata al negozio dello zio fotografo per la foto ricordo.

Il piazzale della scuola è invaso da primini e parenti vari, sono tantissimi.
Mi guardo intorno e non conosco nessuno.
Nessuno ha una cartella dell'epoca di Garibaldi come la mia.
Vedo solo bambine con i capelli lunghi, spazzolati bene e raccolti in code, codini, treccine, piccoli chignon e io guardo mia madre con odio feroce.
Vedo solo bambine di altezza normale, mentre io mangio a tutte i maccheroni sulla testa, svettando di una spanna. Cerco di stare un poco gobba per sembrare più bassa.
Il Direttore comincia a chiamare i bambini e a formare così le classi per sezione...a, b, c, d, e, f, g, h...e ancora il mio nome non si sente.. i, l, m...e si ferma. Nel piazzale ci sono oramai solo una trentina di bambini e il Direttore comunica che non ci sono più aule disponibili. Quindi questi trenta, me compresa, saranno distaccati presso la canonica della parrocchia e si chiameranno sezione 'a distaccata'.
Sono basita, mi sento smarrita e molto sfigata.
Di positivo c'è che il cortile della chiesa confina con il cortile di casa mia. Dalla finestra dell'aula riesco ad intravedere la finestra della cucina di casa dei miei e questo mi rassicura un poco.
Entriamo in aula e chiaramente la maestra mi assegna un posto dietro, tra i compagni maschi più alti. Isorio è il mio compagno di banco, alto e secco come me. Sguardo feroce quando mi sembra di cogliere risatine di scherno da parte delle compagne davanti.
Voglio scappare! Mamma, mammina dove sei? Voglio tornare a casa!
Nei giorni seguenti devo combattere con un altro dramma, la noia, la noia bestiale.
(Non ho detto che ho cominciato le elementari sapendo leggere e scrivere perfettamente e anche con le tabelline andavo forte.) E qui però arriva la mia rivincita. Mentre i miei compagni combattono contro paginate di a e i o u, la maestra mi manda in giro per la canonica a svolgere improbabili commissioni, pur di tenermi impegnata e mi prende come esempio ogni qual volta qualcuno di loro sbaglia una virgola.
Della serie, finché c'è vita c'è speranza."

Mentre pensavo a cosa preparare per il  ProgettoMondo Mlal  mi è tornato alla mente il mio primo giorno di scuola con i suoi patemi d'animo. Ho pensato a quanto siamo fortunati, noi, a vivere in una società che ci permette di studiare, di curarci, di lavarci, di nutrirci e di vivere in modo consapevole se solo lo vogliamo.
L'anno scorso siamo partiti dal pane,  l'elemento primario per la nutrizione, raggiungendo  un grande risultato   che ci ha riempito di orgoglio. Quest'anno abbiamo voluto andare ancora più a fondo, alle origini e abbiamo scelto i cereali.


La campagna è sempre la stessa,  il Progetto continua e va alimentato sempre. Per chi non la conoscesse la campagna Io non mangio da solo è un’insieme di progetti volti ad assicurare un’alimentazione adeguata al neonato e alla sua mamma, a promuovere la distribuzione di almeno un pasto al giorno nelle scuole per centinaia di comunità di America Latina a Africa, sostenere programmi di sicurezza alimentare, di accesso all’acqua potabile e di gestione delle risorse naturali.

A promuovere la campagna è Virginia del blog Lo Spilucchino, giovane mamma attenta e consapevole.

Il mio è un contributo dolce e ho scelto l'unico ingrediente che non è un vero cereale ma che soprattutto negli ultimi tempi è entrato in modo molto importante a fare parte della mia cucina, l'amaranto.
Insieme alla quinoa è il vegetale-cereale più antico dell'umanità, per questo motivo viene anche chiamato il cibo degli dei. A livello nutrizionale è ricco di proteine ad alto valore biologico, come la lisina, un amminoacido essenziale del quale i cereali sono piuttosto carenti. Contiene inoltre calcio, fosforo, ferro, magnesio e un buon quantitativo di fibre, che lo rende un alimento amico dell'intestino.
Privo di glutine, diventa protagonista nelle diete di chi è affetto da celiachia.
Una volta cotto l'amaranto assume una consistenza gelatinosa, tipo la tapioca. Prima si lava bene dalle impurità, poi si cuoce in tre parti di acqua con una presa di sale integrale, magari assieme ad un pezzetto di alga kombu. Si lascia bollire per 30 minuti e si lascia poi raffreddare coperto in modo che i chicchi si gonfino.
I chicchi possono anche essere tostati crudi con un filo d'olio e utilizzati come ingredienti per il muesli, per il loro sapore dolciastro che ricorda un po' la nocciola.
C'è anche una farina di amaranto che si può utilizzare preferibilmente spezzata con farina di farro o di frumento.


Tortino di amaranto al cioccolato e pere profumate alla cannella.




Ingredienti per 4 persone:

gr. 120 di amaranto
1 cucchiaio di olio extravergine
gr. 200 di latte d'avena + 2 cucchiai
gr. 30 di mandorle tritate finemente
gr. 40 di zucchero muscovado
gr. 60 di buon cioccolato fondente 65%
gr. 20 di fecola
gr. 10 di cacao amaro in polvere
cannella in polvere
2 pere non troppo mature
1 cucchiaio di zucchero di canna
rum



Tostare in una padella antiaderente l'amaranto con un cucchiaio di olio extravergine.
In un pentolino, scaldare 200 g di latte d'avena con lo zucchero, aggiungere l'amaranto e mescolare bene. Unire le mandorle e il cioccolato fondente spezzettato, mescolando fino a che si sarà sciolto. Unire il cacao, cannella a piacere e mescolare per farlo amalgamare bene. Miscelate la fecola con due cucchiai di latte d'avena e amalgamarla bene al composto. Mettere l'impasto sul fuoco e rimescolare sempre fino quasi a bollore.
Dividere il composto in bicchierini e raffreddare in frigo.
Al momento di servire, tagliare le pere a dadini, e saltarle velocemente in padella con un cucchiaio di zucchero di canna e la cannella a piacere. Sfumare con il rum.
Aggiungere la dadolata di pere ad ogni bicchierino, guarnire con pezzetti di cannella e schegge di cioccolato.



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