- Pronto babbo come stai? Tutto bene? Sei in campagna?- Ai ho mel a una mé, ma a stag bé. A so infaffarè, sa vot? Ai ho furia, u i è tu mè cl'ha i bastird a ca e l'ha da preparè da magnè. (Ho male ad una mano, ma sto bene. Sono indaffarato, cosa vuoi? Ho fretta, c'è tua madre che ha i bambini a casa - alias i miei nipotini - e deve preparare il pranzo.)- Sorbole babbo, mi fai venire un'ansia che la metà basta. Non c'è una volta che ti chiamo e tu sia rilassato e in pace. Comunque, cos'hai fatto alla mano? No no nulla, lascia perdere, hai fretta, faccio presto. A che punto sono le pere cotogne? Le hai già raccolte tutte e regalate all'intero parentado e vicinato?- Agl'è caschedi totti par tera, sta li vo, ta li ven a to. prest però. (Son cadute tutte per terra, se le vuoi, vieni a raccoglierle, presto però).- Va bene babbo, vengo domani. Hai nient'altro di buono nell'orto? - No un gnè niente, tota roba znina. L'è ancora prest. (No non c'è nulla, è ancora tutto acerbo, è presto).- Va bene. Allora rimaniamo d'accordo così. Magari se hai qualche uova....- Se se...ciaoo.- Ciao babbo..
Questa è una tipica telefonata tra me e mio padre. Lui ha perennemente fretta. E' in pensione da 20 anni, ma non c'è verso, non ha mai un minuto libero. O almeno..è quello che vuole fare intendere, perché da buon leoncino, la sua libertà è sacra. Del resto ha 81 anni, è in forma smagliante, ancora pieno di interessi, il biliardo, l'orto, i miei nipotini, si vede ancora con i commilitoni, gli amici del servizio militare ed è una cosa bellissima. Fa ancora il vino con la sua uva, mischia sangiovese con il trebbiano, pigia con i piedi come una volta, una cosa imbevibile, l'aceto è mille volte meglio, ma per lui è la cosa più buona al mondo!
Fa tanto il burbero ma mi richiama sempre sempre dopo un'ora, dicendomi che le pere le ha raccolte lui, ha trovato anche qualche pomodoro superstite e un paio di melanzane ( ma son proprio le ultime eh!). Ci sono pure un paio di finocchi, sono i primi, teneri teneri e se ho pazienza tra qualche settimana saran pronti anche cavoli e verze. Ha messo nel cesto 6 uova, scusandosi se sono poche, ma in questo periodo le galline han scarsa produzione. Ah se poi voglio un coniglio, magari è meglio che gli invii un messaggio in serata, tanto lui li legge ma non risponde, così ha tempo per prepararlo.
Ecco, questo è il mio babbo, si chiama Dante e io lo adoro.
Torta di farina di riso con nocciole e pere cotogne caramellate al profumo di cannella.
Ingredienti:
gr. 200 di farina di riso
gr. 50 di farina di farro integrale
gr. 50 di burro
3 uova
1 vasetto di yogurt
1 bicchiere di latte ( misurino il vasetto dello yogurt)
gr. 100 di nocciole
1 cucchiaino colmo di cannella
gr. 120 di zucchero di canna
un pizzico di sale alla vaniglia
gr. 8 di lievito
3 pere cotogne grosse
1 mela renetta
1 limone
Alla sera preparare le pere e la mela tagliandole a piccoli pezzetti. Metterle in una ciotola di vetro con due cucchiai di zucchero di canna e il succo del limone.
Al mattino, in una padella antiaderente caramellare un cucchiaio di zucchero di canna con il liquido prodotto dalle pere, aggiungere la frutta e caramellarla bene.
Accendere il forno a 180°.
Accendere il forno a 180°.
Tostare le nocciole e tritarle finemente.
A parte sbattere le uova con lo zucchero rimasto, aggiungere il burro, lo yogurt e il latte continuando ad amalgamare bene. Unire le farine, le nocciole, il sale profumato e la cannella. Alla fine aggiungere le pere tiepide e il lievito.
Coprire una teglia grande rettangolare con carta da forno e versare l'impasto che deve rimanere sottile.
Infornare per circa 30 minuti.
Lasciare raffreddare la torta sulla gratella e cospargela di zucchero a velo.
Benvenuto sapore d'autunno.
Sabrina
bellissima questa torta .la proverò quanto prima.e poi io le mele cotogne le adoro..mi ricordano la mia infanzia.ma sai che ieri sera tra me e mia madre c'è stata una telefonata simile??? "le vuoi le mele cotogne per fare la marmellata? domani te le porto"" ..e io aspetto che arriva. bacioni cara
RispondiEliminaho riso e poi ho pianto. a casa mia rispondeva sempre mia madre, mio padre dettava in sottofondo. al cellulare poi! tranne che per il vino, babo l'era pracìs! conigli, galline, orto e le piazze fino alla fine, che lui era un "sensale" anche se in pensione. grazie per quello che hai evocato. ho visto gli ultimi piatti, compreso il fiore di pesca...io e te andremo a correre insieme. me lo sento!
RispondiEliminaSilvia...una faza una raza. andremo a correre. e ti racconterò del mio nonno Battista, sensale e piazza fino alla fine..96 anni e al mattino era in piazza.
RispondiEliminaTi abbraccio con tanto affetto.
Claudia sono arrivate..? che fai la cotognata..? un bacio a te piccolo cardamomo.
RispondiEliminaSabry..arrivate...faccio la tua torta e se avanzano anche la cotognata..così mi fai commuovere..un abbraccio affettuoso
RispondiEliminaChe bel post..Anche mio padre ha quell'età, ma come vorrei avesse la stessa vitalità! La torta è splendida, e mi sa molto buona ;-)Buon week end
RispondiEliminami sono innamorata di tuo padre.
RispondiEliminaMargot, sei troppo carina, un abbraccio a te e al tuo babbo.
RispondiEliminaRoberta....eh si...Dante colpisce ancora!