E farlo con la pasta madre lo è ancora di più.
Tante amiche me l'hanno regalata, addirittura una volta lei me l'ha spedita da Genova con il corriere dentro un involucro di polistirolo con i sacchetti del ghiaccio secco. Per la mia solita incostanza nel fare le cose, puntualmente mi moriva nel frigorifero e andava a finire nel rusco, così, senza pensarci tanto, senza sensi di colpa.
L'ultima volta me l'ha data lei a Faenza, tra un tortello e una tagliatella. Ho fatto pane, grissini, crescente varie poi, complice il periodo natalizio dove il lavoro ha il sopravvento, anche questa è rimasta a languire nel cassetto in basso del frigorifero, ma non è andata nel rusco.
L'altro giorno decido di prenderla dal letargo e cercare di capire se è solo moribonda o defunta definitivamente. Tolgo la parte deteriorata in superficie e sotto mi trovo lei, non è moribonda, neppure defunta, ha solo bisogno di una sferzata di energia.
Ne faccio una palla grossa come una da tennis e la metto a bagno per qualche ora in acqua tiepida zuccherata. La riprendo, la strizzo bene e la rinfresco con un terzo del suo peso di acqua tiepida e due terzi di farina 00, di quella buona. La ripongo nel suo vaso ben chiuso e la lascio fuori dal frigorifero per tutta la notte. Il mattino la riprendo che è già cresciuta del doppio, la rinfresco nuovamente aggiungendo all'acqua tiepida un pizzico di zucchero, la metto a riposare di nuovo nel suo vaso, sempre fuori dal frigo e dopo qualche ora, la ritrovo a spingere con tutta la sua forza su quel coperchio che la tiene protetta dalle mie intemperanze.
Mi inchino a lei, al suo vigore, alla sua passione, alla sua fierezza. E' davvero una madre, si piega ma non si spezza.
Fare il pane, di quello buono, casereccio, ne è la naturale conseguenza.
Non è un pane elaborato, ma è quello che il pane rappresenta per me; è nutrimento, tradizione, consolazione e passione. E' quello buono con una fetta di mortadella o un cucchiaio di marmellata di albicocche.
A lui piace mangiarne un po' così, senza nulla, alla sera a metà del film.
E' il mio gesto d'amore per San Valentino.
Pane di semola e macina di farro.
primo impasto:150 gr di pasta madre
250 gr di semola di grano duro Mulino Marino
180 gr circa di acqua tiepida
impasto:
impasto precedente +
200 gr di semola di grano duro Mulino Marino
280 gr di macina di farro Mulino Marino
300 gr di acqua tiepida
20 gr di sale integrale di Cervia
300 gr di acqua tiepida
20 gr di sale integrale di Cervia
1 cucchiaio di olio extravergine
Utilizzo la farina del Mulino Marino non per farne pubblicità, ma perché è quella con cui mi trovo meglio.
Sciogliere la pasta madre nell'acqua tiepida e aggiungere la semola, mescolando e impastando, fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.
Fare riposare fino al raddoppio, ricoperto con un foglio di pellicola, nel forno acceso solo di luce.
Prendere poi l'impasto, aggiungere l'acqua e pian piano le farine mischiate e il sale marino, sempre impastando con cura e con forza per almeno 10-15 minuti. L'impasto deve risultato bello liscio, sodo, omogeneo e elastico.
Coprire una cesta di paglia con un cannovacchio di tela bianca, formare una palla con l'impasto, infarinarla leggermente e praticare il classico taglio a croce. Coprire con pellicola e fare riposare fino al raddoppio sempre nel forno con luce accesa.
Ora lavorare il vostro impasto formando una pagnotta rotonda, facendo attenzione a non lacerare il glutine ma impastando con cura tirando i bordi esterni verso l'interno.
Formare la pagnotta, farla riposare sulla teglia da forno infarinata e coperta con uno strofinaccio bagnato per un paio d'ore.
Accendete ora il forno e portatelo a 250 °C, statico, con un pentolino d'acqua sul fondo. Incidete la vostra pagnotta e infornatela, facendola cuocere a 250 °C e a vapore per 10 minuti.
Trascorsi 10 minuti abbassate la temperatura a 180-200 °C e togliete il pentolino con l'acqua, continuando la cottura per altri 30 minuti circa.
Buon San Valentino.
Sabrina
RispondiEliminaAnche io era da un po' di tempo che non usavo lamia pasta madre, poi ieri l'ho ripresa in mano, rinfrescata, e ora e' forte e vigorosa come non mai!
Un bacione, GG
che forza che è! un abbraccio.
Eliminasabrisorella. che i santi ci coccolino. o ci sentiranno ;)
RispondiEliminabel pane però...
Sempre tesora, sempre...
EliminaNon c'è niente di più buono che fare il pane in casa,io lo faccio molto spesso,ma non ho provato mai a farlo con il farro,mi sembra una buona idea,perciò mi anoto la ricetta sperando di farlo al più presto.Baci
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