mercoledì 15 novembre 2017

15 novembre, a Bologna apre FICO


Quando Tonino Guerra cominciò a parlare di frutti dimenticati e dell'idea di creare un orto e un luogo dell'anima dove coltivare le piante e raccontarle al mondo, fu preso per un visionario. Ma come, stiamo per entrare nel terzo millennio e vuoi parlare di frutti dimenticati? Ma per fortuna si! Lui aveva capito che per andare avanti era indispensabile tornare indietro. Solo l'animo sensibile e attento di un poeta poteva arrivare ad una conclusione così incredibile.
Poi è arrivato lui Carlo Petrini, il contadino, figlio di un'ortolana che ci dice che è arrivato il momento di nutrire il pianeta, se non vogliamo soccombere. E dobbiamo farlo salvaguardando le nostre specie autoctone, i nostri animali e le nostre ricette di tradizione. Petrini si inventa Slow Food e il cambiamento verso una nuova consapevolezza alimentare ha inizio.
Ci pensa Oscar Farinetti, grande manager, molto appassionato e capace, a trasformare questo cambiamento in un progetto mondiale che è quello di portare le eccellenze italiane, quelle vere non l'italian sound, in tutti i più grandi paesi del mondo, cominciando proprio dall'Italia, perché siamo noi per primi che dobbiamo essere consapevoli di quello che abbiamo. Siamo una terra con la più grande biodiversità al mondo ed è un dovere per noi salvaguardarla e metterla a disposizione di tutti.

Per questo motivo nasce FICO Eataly World, la più grande fabbrica contadina al mondo. FICO nasce da un'idea di Andrea Segré presidente del CAAB di Bologna di sfruttare uno spazio immenso che non veniva più utilizzato, appunto parte del CAAB. Coinvolge il Comune di Bologna in qualità di proprietario e Farinetti e Tiziana Primori, amministratore delegato di Fico Eataly world, come manager esecutivo del progetto.
E' un progetto ambizioso che si prefigge l'obbiettivo di diventare il punto di riferimento internazionale per tutto ciò che ruota attorno il cibo italiano.

FICO è un luogo dove possiamo nutrire tutti i cinque sensi.
Possiamo osservare perché ci sono oltre due ettari tra stalle con gli allevamenti di suini, bovini e ovini.e orti con le coltivazioni di ortaggi e frutti. Ci sono 40 fabbriche che trasformano le materie prime.
Guardando possiamo imparare. Lo facciamo ascoltando le conferenze e le lectio magistralis, ma anche le esperienze raccontate dai produttori, perché FICO ospita 6 aule didattiche, un teatro e un cinema, un centro congressi e una Fondazione con tre università .
Possiamo soddisfare il gusto assaggiando i prodotti e i cibi cucinati nei 40 bistro, botteghe e mercati, come, ad esempio in ordine sparso i primi piatti della Trattoria di Amerigo, la birra di Baladin, la pizza di Rosso pomodoro, il pesce con i fratelli Raschi del ristorante Guido di Rimini, il pane di grani antichi del Forno Calzolari di Bologna, l'orto con i prodotti di Riccardo Di Pisa e la cucina di Rosarose Bistrot di Bologna, lo chef stellato Enrico Bartolini che ospiterà nel suo ristorante Le soste i suoi colleghi stellati. Ma ci sono anche i chioschi dove assaggiare tre tipi di arrosticini diversi, degustare l'aceto balsamico e il parmigiano reggiano. La macelleria Zivieri di Monzuno ci propone la sua carne proveniente da allevamenti etici e la selvaggina delle nostre montagne.
Possiamo toccare con mano la grandiosità delle nostre eccellenze italiane.
Possiamo annusare e inebriarci dei profumi dei cibi cucinati.
Ma possiamo anche divertirci visitando le 6 giostre dedicate alla terra, al mare, al fuoco, alla bottiglia, all'uomo e gli animali e al futuro. Le giostre sono luoghi magici dove si racconta la storia del cibo italiano. Le giostre sono la Disneyland del cibo raccontato, tra le altre attrattive, dai bellissimi video realizzati dai ragazzi del Centro di cinematografia sperimentale diretto da Maurizio Nichetti. Possiamo divertici giocando a minigolf, in uno spazio coloratissimo che ricorda la nostra Romagna. Possiamo giocare a squash o a beach volley nella spiaggia del Fantini Club di Cervia.
Possiamo pedalare!!! Si perché all'ingresso di FICO è possibile prendere una bellissima bici-carretto e gironzolare facendo spesa e degustando i gustosissimi cibi che il parco offre.

Queste sono solo una minima parte di tutto quello che FICO offre.
FICO è collegato da navette che partono dalla Stazione ferroviaria di Bologna.
Oggi vi aspetta numerosi dalle 16.30 alle 24 in Via Paolo Canali a Bologna.



1 commento:

  1. Nemo propheta in patria... Può sembrare impossibile, ma spesso siamo proprio noi italiani a non apprezzare la grande varietà e qualità di alimenti che abbiamo in casa! Ben vengano queste manifestazioni che hanno l'intento di far conoscere ed apprezzare all'Italia e al mondo intero le nostre meravigliose eccellenze!

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