Questa è una ricetta che arriva dall'antichissima tradizione culinaria dei nostri appennini, tipica soprattutto della zona dell'alta Cesena. Non so esattamente come sia arrivata nella mia famiglia, fatto sta che per San Martino si cucinava e si gustava con il vino novello. E' uno di quei sapori particolari che o piace o non piace, non c'è via di mezzo. Non è un piatto da tutti i giorni, perché è molto calorico e corroborante. Oggi non abbiamo problemi a scaldarci in inverno (...ci sono perfino i biocaminetti...ops..!). Una volta si poteva mangiare anche tutti i giorni, ti scaldava dentro e fuori per ore!
Erano anni che non preparavo questa minestra, quando un paio di anni fa, in occasione di un anniversario molto speciale, il 30 di dicembre il mio compagno mi porta a festeggiare in una bellissima Locanda a San Piero in Bagno, la Locanda Gambero Rosso. Aveva nevicato abbondantemente fino al giorno prima e per questo rimango basita quando entriamo in autostrada...ehi dove si va? Ma sei matto ad uscire da Bologna con questo tempo..? Nulla silenzio di tomba, direzione Ancona...ho un sussulto..cavoli, mi porta al Gambero..nooo è troppo lontano, c'è la neve in montagna, l'E45 fa pena quando è bel tempo, figuriamoci con la neve...Imola, Faenza, Forlì neppure..ed ecco Cesena nord..si esce. Abbè..allora mi porta al Gambero! Non sto più nella pelle per la felicità. Lui lo sa che adoro quel ristorante, se date un occhiata al suo sito capirete anche perché...tanti i cibi tra i più particolari della tradizione romagnola sono li. Siamo nel periodo natalizio, la neve, gli addobbi e le luci trasformano San Piero in un piccolo presepe, l'atmosfera è veramente romantica. La locanda è deliziosa, con il suo arredamento rustico ma nello stesso tempo curato nei particolari. La gestione familiare rende l'atmosfera molto informale. Il marito di Giuliana, la chef, ci accoglie con la solita galanteria e gentilezza e ci fa accomodare in un tavolo mooolto romantico. E comincia il concerto...sinfonia di antipasti e primi...un secondo, altra sinfonia di dolci, liquori caffè...il tutto accompagnato da un ottimo rosso..presidio Slow food anche nel prezzo..in due non si superano quasi mai gli 80 euro! Se passate da quelle parti, non potete non fermarvi. Cena stupenda, passeggiata nella neve...anniversario da incorniciare.
Ah dimenticavo, la Locanda fa collezione di forchette! Ad oggi ne ha ben 21! E Giuliana proprio due anni fa, ha presentato al salone del gusto di Torino La minestra di castagne, riscuotendo un grandissimo successo...per forza è buonissima!!!
Ieri sera ho festeggiato la sera di San Martino invitando a cena alcune mie amiche bolognesi, alle quali ho fatto gustare la famosa minestra, utilizzando la ricetta di Giuliana presa da libro Le Zuppe - Slow Food Editore.
Ingredienti per 4 persone:
gr.125 di castagne secche
gr.125 di fagioli borlotti secchi
2 etti di patate
mezza cipolla
4 foglie di alloro
4 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
gr.30 di pancetta
4 cucchiai di olio evo, sale e pepe
In due bacili ammollare le castagne e i fagioli per una intera notte. Mettere l'olio a scaldare in una cocotte da zuppa in terracotta con la cipolla, la pancetta a dadini e gli aromi. Mentre rosolano, sbucciare le patate e tagliarle a dadini e versarle nella cocotte con le castagne e i fagioli. Aggiungere l'acqua necessaria a cuocere per due ore, finché le verdure non tenderanno a sfaldarsi.
Togliere il rametto di rosmarino, un mestolo abbondante di minestra e frullare la restante con il frullatore ad immersione. Unire il mestolo prelevato, aggiustare di sale e pepe e servire bollente in ciotole di coccio.
Buon appetito. Sabrina
Ne faccio una molto simile (ricetta DI MIA SUOCERA), che però non prevede patate e pancetta... ma è goduriosa quanto basta per appagare la mia gola... immagino cosa sia questa prelibatezza qui!
RispondiEliminaBaci
CAra Sbrina ma che deliziosa bontà!!!! Così comfort...così buona....brava... peccarto vivere così lontane!!! :( ..baci e buon we
RispondiEliminaho assaggiato non ricordo dove una zuppa simile e già il ricordo mi scalda il cuore. la provo sabrina. e grazie per aver raccontato che ci sono pazzie che si possono fare, nonostante la neve e le distanze. e grazie anche per avermi dato una dritta su un locale che non conoscevo.
RispondiEliminaE' buonissima!!!La mangiavo spesso in Corsica fatta con ricetta simile ma si sa che i corsi sono quasi italiani:-)
RispondiEliminaMhhh..che buona la minestra di castagne! Quasiquasi...la farò domani, un po' diversa, ma non molto, dalla tua, poi ti dico...:) che bella ideuzza che hai avuto!!
RispondiEliminaUn abbraccione grande grande!!
squisita, Sabrina! io vado pazza per le minestre e questa non l'ho mai assagggiata! credo la proverò... Un abbraccio
RispondiEliminaDani
quanto mi ispira!! mamamiaa..bella bella bella! Ho delle bellissime castagne fresche da smaltire...quasi quasi :DD
RispondiEliminaGrazie!!!!
RispondiEliminaciao, ho provato questa tua ricetta, mi è piaciuta tantissimo e l'ho proposta per una rubrica regionale, spero non ti dispiaccia...ho messo naturalmente il link a questo post (la fonte è d'obbligo) Grazie e complimenti!
RispondiEliminaMa grazie Elena! E una minestra buonissima!
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