Le foreste casentinesi coprono la zona dell'alta Toscana fino al confine con la Romagna, sul versante del forlivese. E' una zona splendida, parco nazionale, che viene considerato dal punto di vista naturalstico come una delle zone boschive più pregiate d'Europa.
E' anche un territorio con centri abitativi ricchi di storia e di testimonianze artistiche e architettoniche, quali Bibbiena, Stia, Campigna, Santa Sofia, Bagno di Romagna...
Nel Casentino ci sono anche due tra i luoghi spirituali più affascinanti d'Italia, il Santuario della Verna e l'Eremo di Camaldoli, che io amo e frequento da anni, dove si respira un'aria assolutamente mistica e il senso di pace e di serenità che raggiungo quando li visito è unico.
E' naturale che in queste terre si cerchi di mantenere le tradizioni intatte il più possibile. Ad esempio nel Casentino vengono ancora coltivate alcune vecchie e rustiche varietà di mais da coltivatori che conservano da molto tempo il seme e che lo utilizzano ogni anno nella parte più fertile della terra a loro disposizione.
Le pannocchie, una volta raccolte, vengono legate a mazzetti ed appese per la conservazione. Oltre che per l'alimentazione degli animali, il prodotto viene utilizzato per la produzione di farina da polenta, eseguendo la molitura nei mulini a pietra ancora presenti nella valle. Le pannocchie vengono leggermente tostate come da tradizione, in modo da rendere la farina più gustosa e con poco contenuto di umidità. La macinatura produce poi una farina molto fine e la polenta che si ricava ha un gusto molto particolare, dolce, che la rende un prodotto molto versatile, adatto a preparazioni sia dolci che salate.
L'ho accompagnata ad uno stracotto, ricetta che ho assaggiato per la prima volta al raduno di Siena del forum della Cucina Italiana. Era stato cucinato da Maria, che proprio mentre sto preparando questo post, mi ha inviato una mail con la ricetta per partecipare al mio contest "Ti cucino a... fuoco lento" che pubblicherò domenica e quindi rimando ad allora la presentazione della mia carissima amica.
Si tratta di una ricetta toscana, il peposo all'imprunetana, tipica della zona di Impruneta, molto antica, tanto che si narra che, durante la costruzione della cappella della Cattedrale di Santa Maria in Fiore a Firenze, il Brunelleschi e i "fornacini" (addetti alla cottura dei mattoni) facessero largo uso di questa pietanza. Per questo viene chiamato anche Peposo alla fornacina.
Il peposo lo possiamo considerare, nonostante l'età, un piatto al passo con i tempi, perché essendo privo di grassi e soffritti è in tutto un gustosissimo piatto dietetico.
Peposo all'imprunetana su polenta del Casentino.
Ingredienti per 4 persone:
1, 2 kg di muscolo di chianina o guancia
1 lt. di Chianti
20 chicchi di pepe nero
5 spicchi d'aglio vestito
un mazzetto composto da salvia e rosmarino
sale
1 lt. di Chianti
20 chicchi di pepe nero
5 spicchi d'aglio vestito
un mazzetto composto da salvia e rosmarino
sale
1 litro di acqua abbondante
1/2 kg di farina per polenta del Casentino
sale
Tagliare la carne a pezzetti non troppo piccoli.
Disporla in una capace pentola di coccio con tutti gli aromi e ricoprirla con il Chianti.
Cuocere a fuoco lentissimo per circa 4 ore, fino a quando la carne non risulti tenerissima.
A fine cottura, se è necessario, fare restringere il liquido di cottura.
Preparare la polenta nel modo tradizionale, cuocendo la farina in abbondante acqua salata per circa 40 minuti, mescolando spesso.
Servire il peposo con la sua polenta e un bicchiere di ottimo Chianti.
Buon appetito.
Sabrina
Casentino solo una volta, ma è stato un week end che ricordo molto volentieri. Questa ricetta mi piace un sacco, la chianina nel Chianti deve essre una prelibatezza! sai che ho scoperto da poco la farina di mais? la polenta non mi piace tanto, ma la uso per altre ricette. Comunque mi sa che con questo peposo mi mangerei anche la polenta! bacioni!
RispondiEliminaCiao Francesca, vado in questa terra da sempre e la amo. soprattutto Camaldoli, che è un luogo da sogno, come i prodotti che vendono i monaci. La polenta del Casentino invece l'ho scoperta da poco ed è veramente particolare, ti piacerebbe molto dato che la usi per altre ricette che presumo siano dolci.
EliminaTi abbraccio.
A presto.
Sabrina
Oggi sto sbirciando in tutte le cucine dove vedo polenta, sarà il tempo, sarà la passione per questo delizioso cibo, sarà che mi piace vedere la materia scelta e l'abbinamento effettuato, ma..... proprio non riesco a smettere!!!
RispondiEliminaLa tua proposta è perlomeno NOTEVOLE!!!!
un saluto
Fabiana
Ciao bella Signora, convengo con te che la polenta sia uno di quei cibi così versatili, adatto proprio ad aguzzare l'ingenio.
EliminaIn questo caso ho scelto la preparazione classica proprio per esaltare in purezza la particolarità di questa farina.
Ti abbraccio.
Sabrina
Sì, oggi ci vuole questo piatto, qui la neve ci ha già sommerso, non oso pensare a come saremo messi domenica mattina, per fortuna che domani sera ho un piatto di quelli pesi da preparare per un contest a cui partecipare...
RispondiEliminaSoppa Saretta bella, il mio fabbro che abita verso Loiano ha detto che è una roba da paura. Qua invece è un gran disagio. In negozio sto con il mocio in mano e i portici non si guardano.
EliminaPer fortuna domenica forse mi sveglierò con la sorpresa della bella ricetta della mia Saretta.
Ti abbraccio cara.
Semplicemente DA DELIRIO, Sabri :-D
RispondiEliminaChe voglia di farlo (e di divorarne chili... con questo freddo :-D)
Dai, si va da Maria?
Un bacioneee
Di si si va!!! Lei in questi piatti è fantastica.
EliminaAllora questo è un piatto senza grassi, la polenta è senza glutine, tu sei a dieta, a Roma c'è tantissimissima neve, direi che è il tuo piatto!
Te bacio!
Sabrina, questo peposo è assolutamente fantastico, magari trovassi il pezzo giusto di carne, lo farei subito, ma sia la guancia che la chianina è difficilissima da trovare, comunque andro' un po' in giro, semmai chiedero' al mio macellaio di fiducia se riesce a trovarmelo me lo faccio arrivare........
RispondiEliminaGrazie, splendida polenta!
Diana
Facciamo così, se non lo trovi, sei costretta a tornare a Bologna con la borsa frigo. Ti porto a fare un giro da Zivieri su a Monzuno...ma ricordati, la borsa frigo deve essere grande perchè c'è da perderci la testa! Chiedi a Giorgio e Valeria....:)))
EliminaBuonanotte!
Ti prendo in parola Sabrina, tanto so anche dove andare a dormire ora.......:-)))) e per la borsa prendo la matrimoniale, devo svuotare il congelatore ..pero' posso chiedere asilo congelesco ad un'amica che l'ha sempre vuoto!
RispondiEliminaBaci, Diana