Slow Food e' un'associazione internazionale no profit creata per promuovere l'educazione del gusto, il cibo buono e di qualità proveniente da produzioni che rispettano l'ambiente e tutelano la biodiversità e riconoscono la giusta remunerazione agli agricoltori.
Per sensibilizzare i piccoli produttori ad adottare pratiche produttive sostenibili, pulite, e a sviluppare anche un approccio etico al mercato, sono stati istituiti i Presidi Slow Food. Il loro obbiettivo è quello di tutelare questi piccoli produttori e salvare i loro prodotti tradizionali di qualità, garantendo un futuro alle comunità locali, cercando nuovi sbocchi di mercato, promuovendo e valorizzando sapori e territori.
In Italia dal 2004 sono nati 201 presidi che hanno contribuito a salvare numerose razze animali, specie vegetali, formaggi, pani e salumi che rischiavano l'estinzione e a dimostrare che un'altra agricoltura e un'altra produzione alimentare sono possibili.
Al Salone del Gusto di Torino erano presenti 300 stand, contrassegnati dal colore arancione, distribuiti all’interno del Mercato hanno offerto formaggi, salumi, pani, dolci, cereali, mieli tutelati da Slow Food e provenienti da più di 50 nazioni.
Uno di questi è il Presidio del Peperone di Capriglio.
"Capriglio e un paesino del Monferrato che conserva un peperone dalle origini antiche, selezionato e coltivato da oltre due secoli e tramandato di generazione in generazione dagli agricoltori locali.
Come altre varietà di peperone coltivate attualmente nella zona di Asti, si ritiene sia stato originato da un incrocio naturale tra antiche coltivar di piccole dimensioni e altre dimensioni ben più grandi provenienti dal cuneese.
Essendo una pianta di origine antica è molto rustica, vigorosa e non molto alta: il frutto e' di dimensioni medio piccole, con tre sole costole e la sezione leggermente triangolare o cuoriforme di colore giallo o rosso.
Il prodotto fresco fino agli anni '60 aveva un notevole mercato a Chieri, Asti, Torino e , addirittura, prezzi doppi rispetto ad altre varietà. In seguito con l'introduzione di nuove varietà di dimensioni maggiori, la domanda si è abbassata, tanto che in pochi anni la produzione e' proseguita solo per il consumo familiare e per pochi conoscitori.
Il sapore delicatamente dolce e lo spessore della bacca, consistente e carnoso, caratteristica che si sta perdendo quasi totalmente tra le attuali varietà pesanti sul mercato, lo rendono particolarmente adatto alla conservazione, quella tradizionale sotto "raspa", cioè nelle vinacce. Per questo i peperoni di Capriglio sono sempre stati famosi e ricercati nei paesi vicini.
È' un metodo di conservazione molto semplice che consiste nel porre in una damigiana i peperoni interi, ben lavati e con il picciolo ancora ben attaccato, immersi in una soluzione composta da aceto, acqua bollente e sale. a bocca della damigiana viene poi chiusa con vinacce derivate dalla lavorazione del Barbera, che avviene nello stesso periodo della maturazione dei peperoni.dopo un mese sono pronti per il consumo, ma si possono conservare anche per alcuni mesi.
Il peperone di Capriglio si raccoglie dalla fine di agosto fino ad ottobre, ma conservato in agrodolce o sottaceto è reperibile tutto l'anno."
La storia, le curiosità e la coltivazione di questo piccolo gioiello, la potete trovare qui.
La storia, le curiosità e la coltivazione di questo piccolo gioiello, la potete trovare qui.
A Capriglio, i pochi agricoltori rimasti portano avanti la tradizione di coltivare il peperone autoriproducendosi i semi e mantengono così il patrimonio genetico, tramandato negli anni.
I produttori sono riuniti nell'associazione:
Un cuore di Peperone
Capriglio (At)
piazza Mamma Margherita, 3
tel. 333 4369687
Pollo cip e ciop.
Era tanto tempo che non lo preparavo, perché non digerisco molto bene il peperone, anche se lo sbuccio.
Al Salone sono stata subito attratta da questi piccoli e rotondi peperoni colorati e quando mi è stato spiegato che erano molto digeribili, non ho esitato a comprarli, sapendo già quale sarebbe stata la loro destinazione, il pollo cip e ciop e devo dire che la promessa è stata mantenuta.
Ho tenuto da parte i semi che ho messo ad essiccare e a primavera li darò a mio padre che li farà germogliare e pianterà le piccole piante nell'orto, così avremo anche noi il nostro piccolo presidio di questo delicato e carnoso peperone. Ho preso anche l'impegno di ricordarlo anche alla mia amica Simona che ha avuto l'idea di provare a coltivare il peperone di Capriglio. Sperem!
Ingredienti per 4 persone:
3 grosse cosce e sovracosce di pollo
una cipolla bionda di Medicina
8 peperoni di Capriglio gialli e rossi
1 peperoncino piccante intero con picciolo
un bicchiere di buon vino bianco fermo
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 mestolo di brodo vegetale
un rametto di maggiorana
2 spicchi d'aglio
sale
Pulire e lavare il pollo, tagliare le parti grasse in eccesso, tagliarlo in piccoli pezzi e disporli in un tegame antiaderente con le foglie della maggiorana e l'aglio schiacciato. Fare rosolare per bene la carne a fuoco vivo.
In un tegame di coccio, fare appassire in poco olio la cipolla con un poco di sale e aggiungere i pezzetti di pollo. Lasciare insaporire un minuto, bagnare con il vino, evaporare, aggiungere i peperoni tagliati a pezzetti, il peperoncino chiuso deve solo insaporire, non piccare) e il concentrato di pomodoro sciolto in un mestolo abbondare di brodo vegetale bollente.
Salare, coprire con il coperchio e cuocere a fuoco lento per circa un'ora e mezza.
Servire accompagnato da un'insalata di radicchio di campo o del cardo saltato in padella.
Sabrina
Vorrei partecipare al contest del caro Nuccio, che finalmente ho conosciuto al Salone e anche se non ci ho parlato tanto, non ha tradito le aspettative. Ciao Nuccio!!!
Brava! Pure io raccolgo i semi e poi li "regalo" al mio orto che infatti.....è confuso e misto come me, imprevedibile e pure un po' pasticciato, ma a me piace davvero un sacco;))
RispondiEliminaUn abbraccio
Fabiana
che nome buffo Sabrina! :)
RispondiEliminada provare assolutamente il pollo cip e ciop! :)
baciotti
Interessantissima la parte dello slow food e del peperone, adoro queste cose che conservano tradizioni e soprattutto che si tramandano ancora...Il cip e ciop mi ha preso proprio per la gola, fatto con ingredienti che mi piacerebbe moltissimo assaggiare e cucinato così nel coccio credo che acquisti quel sapore e quel gusto che sa di unico...Grazie per questa ricetta. Aggiornerò il 10cm...Abbracci. Ciao.
RispondiEliminaGrazie!!!
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