Due vergini d'agosto siamo la mia mamma ed io. Siamo sempre state come il cane il gatto. Quante litigate abbiamo fatto nel corso degli anni. Quanto l'ho fatta tribolare, figlia difficile che non sono stata altro! Se lei diceva bianco, io facevo nero, molte volte solo per non darle soddisfazione, pur sapendo perfettamente che non seguire i suoi consigli facevo più danno a me che a lei. Quanti sacrifici ha fatto per darmi quello che avevano le altre e io, ingrata, non ero mai contenta. Quante cose mi ha dato e io, stronza che non ero altro, non ho apprezzato e ho gettato al vento.
Fatto, fatto, dato, lo sto ripetendo tante volte ed è sempre riferito a lei. Non, non, non ed è sempre riferito a me.
Mi si diceva "siete come il cane e il gatto perché siete uguali". Ma la verità è che non siamo uguali, lei è sempre stata migliore di me.
La fortuna è che nell'invecchiare tutto diventa più chiaro. La fortuna è che lei è ancora giovane e io posso recuperare, perché una madre questa possibilità alla fine ad un figlio la da sempre. Questo non mi toglie il senso di colpa, ma poco alla volta, quando sono con lei mi sento più serena, meno inadeguata.
La fortuna è che lei è qui e posso dirle:
Mamma è una gran cuoca, prepara tante cose buonissime, ma la sua specialità sono le verdure. Come le lavora lei, non sarò mai capace, anche se cerco di imitarla. In una cosa siamo uguali però, cuciniamo a sentimento, molte volte ad occhio, senza seguire una ricetta precisa.
L'altro giorno ad esempio, arrivo a casa dei miei all'ora di pranzo. Mamma mi guarda con quell'aria un po' colpevole, per non essersi "impegnata" a preparare qualcosa di particolare, ma, dice che era andata a casa di mia sorella e aveva fatto razzia di tutta la verdura che aveva per fare pulizia frigorifero. Così si era inventata al volo "due quenelle, due finocchi gratinati, due fusilli con i broccoli, due forchettate di insalata tagliata alla perfezione, un tortino di porri, due fette di torta di carota..........".
Le quenelle le ho adorate. Una sorta di gnudi ma di carote (quelle aveva), non di spinaci, non bolliti ma passati direttamente in padella, in un battuto di porri (altrimenti diventavano troppo vecchi, bisognava pur metterli da qualche parte!) che si sono sciolti formando una sorta di vellutata deliziosa. Ha messo poca farina, quindi si possono consumare sia come antipasto che come primo piatto.
Le ho rifatte sia con le carote per il brunch domenicale, che con i carciofi per la vigilia di Pasqua.
Quenelle di carciofi
Ingredienti per 2 persone:
4 carciofini
1 etto di ricotta di mucca
due cucchiai di pangrattato
due cucchiai di parmigiano + 1
1 uovo
1 cucchiaio di farina di semola di grano duro
sale e noce moscata
limone
1 piccolo porro
olio evo e un cucchiaino di burro
In una ciotola mettere la ricotta, il pangrattato, i due cucchiai di parmigiano, la farina, una grattugiata abbondate di noce moscata, salare e amalgamare bene con l'uovo. Pulire i carciofi e strofinarli con il limone per far si che a contatto con l'aria non anneriscano. Tritarli finemente e aggiungerli a crudo al composto appena fatto. Coprirlo con la pellicola e farlo riposare in frigorifero per una mezzora.
Tagliare molto finemente il porro e farlo appassire con due cucchiai di olio e una presa di sale per circa cinque minuti.
Prendere dal frigorifero l'impasto e formare le quenelle. Aggiungerle al porro con il burro, coprire con il coperchio e fare cuocere per dieci minuti. Se occorre aggiungere un paio di cucchiai di acqua bollente. A metà cottura girarle e cospargerle di parmigiano.
Servire con il suo sughetto di porro e qualche fogliolina di salvia.
I carciofi si possono sostituire con altre verdure come asparagi, spinaci, carote, broccoli. Si aggiungono al composto sempre a crudo, senza cuocerle prima.
Sabrina
I genitori si apprezzano sempre di più quando diventiamo maturi noi ed anziani loro. Goditeli più che puoi, anche se qualche discussione o battibecco sono più che normali fra persone che hanno carattere. Un abbraccio
RispondiEliminaCondivido pienamente. un abbraccio a te.
EliminaSe penso a quanto non ho sopportato mia madre....e a quanto la sopporto ora! Ma soprattutto al bene che le voglio: sono abbastanza cresciutella, ma la possibilità che non faccia parte del mio cammino non mi sfiora proprio...la cosa per cui le sono grata è di esserci stata sempre, i difetti li ho ridimensionati crescendo e soprattutto scoprendo quante somiglianze ci accomunano..Se avessi scritto un post come il tuo a mia madre oltre la pioggia sarei bagnata dalle sue lacrime: la tua ha resistito??Notte cri
RispondiEliminaNo, in effetti non ha resistito. Mi ha solo rimproverata di aver scelto una cosa così banale come le quenelle riciclate, come le chiama lei, tra la mii de di piatti buoni che prepara. Eheheheh non si smentisce mai!
EliminaLa consapevolezza, quando si diventa grandi, che nessuno ti vorrà mai così bene come la propria mamma...
RispondiEliminaUna domanda sul piatto: i carciofi vanno crudi?
Mi sembra una ricettina fantastica, ne aspettiamo altre!
Grazie alla tua mamma!
Stefania
grazie stefania, è proprio così, la mamma è sempre una certezza.
Eliminasi, i carciofi vanno crudi, come tutte le altre verdure. anche con le carote sono squisite.
un abbraccio
le lacrime son venute a me. siam gemelle e tua madre non lo sa, ti manderò foto a testimoniare. codini compresi
RispondiEliminaabbracci di quenelli
mia madre non lo sa, io si però. <3
Eliminaabbrazzone.
Lo vedi che, in fondo in fondo, un po' str... lo sei ? Hehehehehe eh si che oggi su FB ti lamentavi :-D
RispondiEliminaMamma.... che dire? Portala al prossimo radunoooooo: miticaaa !!!!!!
Abbracciala tanto !! :-D
Un bacione
Strasmack!! Ho già pensato di portala al prossimo raduno. Quando??? Bacioni.
EliminaAnche subito :-D
EliminaQuanto mi piazcono i carciofi ,mi li mangarei anche crudi, sono buonissimi.Questa ricetta mi sembra molto interessante ,la combinazione di ingredienti è ottima ,per quello mi la scrivo subito.Un abbraccio
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