La Natura, meravigliosa e generosa.
Non esiste nulla di altro sulla terra in grado di regalare tanto come la natura.
Amo vivere in centro a Bologna, camminare per le sue vie, cercando angoli di storia, spiare dentro ai portoni e restare ogni volta sorpresa dai tesori che nascondono. Ma ho anche bisogno di vedere il verde, di annusarlo, di respiralo, di toccarlo. E' la mia linfa vitale, ciò che mi fa scaricare lo stress.
E' sufficiente tornare a casa, che è dentro ad uno di quei portoni, aprire porte e finestre, dedicare una mezz'ora alle mie piante e già la tensione che fino a quel momento segnava il mio viso, è sparita.
E' sufficiente tornare a casa, che è dentro ad uno di quei portoni, aprire porte e finestre, dedicare una mezz'ora alle mie piante e già la tensione che fino a quel momento segnava il mio viso, è sparita.
Quando vinco la pigrizia e il tempo lo permette, appena chiudo negozio mi incammino a piedi verso i colli, su per l'Osservanza o fino a San Michele in Bosco, da dove si domina la città e dove mi sento in pace con il mondo.
Ed è lei, la Natura che mi regala queste sensazioni così appaganti e rilassanti.
In questa stagione poi è ancora più generosa, perché le erbe che posso raccogliere nei prati e nei fossi di campagna vivono ora la loro stagione migliore, dove i germogli sono teneri e saporiti.
Le origini.
Urtica dioica, perenne, appartenente alla famiglia delle Urticacee, può raggiungere l'altezza di 150 centimetri e cresce ovunque, fino al un'altezza di 2500 metri, è la varietà più comune.
Il nome deriva dal latino urere = bruciare, in riferimento ai sui peli urticanti che tutti conosciamo, contro i quali, almeno una volta nella vita, abbiamo sfregato incidentalmente le mani o le gambe.
Si dice “essere pungente come l’ortica” in riferimento a persone che feriscono con le proprie parole, uhhh quante ne conosco... come pure si dice “ci crescono le ortiche” in riferimento a luoghi abbandonati per il fatto che l’ortica cresce nei luoghi incolti. Un altro detto è “gettare la tonaca all’ortica” in riferimento a quando si rinuncia ad una vocazione, in modo molto forte, quasi trasgressivo e anche un po' sprezzante.
In molte tradizioni popolari appartenenti a tutta l'Europa centrale, si crede che una pianta di ortica allontani i fulmini se bruciata nel focolare.
Come si presenta.
La radice è rizomatosa e strisciante. Le foglie sono ovali-cuoriformi, provviste di picciolo, dentellate e ricoperte da numerosi peli urticanti. Fiorisce da giugno a ottobre, con piccoli fiorellini verdastri riuniti in spighette. Ha piante maschili e femminili che si riconoscono dall'infiorescenza che nel maschio è eretta e nella femmina è pendula. Beh che dire...la natura non si smentisce..:))
Il frutto è un achenio che contiene un solo seme ed è l'unica parte della pianta che non si utilizza se non per la riproduzione della stessa.
Proprietà terapeutiche.
Ben note da secoli, nel “Herbario Nuovo” (1585) Castore Durante ne descrive le sue molteplici virtù, ma io ne indicherò solo alcune. Gli antichi le usavano contro i reumatismi facendo le poco piacevoli urticazioni, si fustigavano con i mazzi di ortica. L'ortica viene invece utilizzata per frenare le emorragie interne ed esterne, essendo ricca di clorofilla che ha una composizione chimica simile a quella dell'emoglobina.
Altresì viene utilizzata per depurare l'organismo, per contrastare la stitichezza e per combattere la caduta dei capelli e la forfora.
Altri usi.
Alcune popolazione dell'Asia settentrionale utilizzano le fibre dell'ortica per creare un tessuto praticamente indistruttibile.
L’ortica è un’ottimo foraggio dagli alti valori nutrizionali e salutari, inoltre sembra rendere i bovini particolarmente resistenti alle malattie infettive, fa aumentare la produzione di latte delle vacche e conferisce ai cavalli un manto più lucente.
Con le foglie si produce un colorante naturale per medicinali, cosmetici, prodotti igienici e liquori. Con queste si può anche tingere di un bel verde la lana (la radice, invece, tinge in giallo).
Macerando la pianta intera dell'ortica in acqua per 12 ore, si ottiene un liquido che spruzzato sulle piante infestate dagli afidi, le libera da questi parassiti senza dover ricorrere a prodotti tossici.
Se invece lasciamo macerare l’ortica per una settimana nella proporzione di 500 gr per 5 litri d’acqua, possiamo poi utilizzare il liquido come fertilizzante del le nostre piante, essendo molto ricca di sali minerali e clorofilla.
In cucina.
I germogli più teneri dell'ortica, sono molto gradevoli e di facile digestione ed una volta cotti diventano morbidissimi. Ottimi per un risotto, per insaporire il minestrone o come ripieno per i tortelli, ma anche per fare la sfoglia verde o gli gnocchif. Perfetti anche soufflè e frittate.
La domenica mi piace prendere un caffè appena sveglia ma lasciare il momento della colazione a un'ora più tarda, trasformandola in brunch. Cerco sempre cose sfiziose, nutrienti ma non pesanti come nota salata, che contengano le uova che mangio solo una volta la settimana e l'altra domenica, visto che avevo raccolto l'ortica, ho pensato ad un rotolo.
Eccolo qua.
Rotolo di ortica, con squacquerone e pomodorini.
Ingredienti:
gr. 500 di cimette di ortica (cotte gr. 250 circa)
3 uova
gr. 40 di nocciole sgusciate
gr. 50 di parmigiano grattugiato
gr. 150 di squacquerone
pomodorini datterini o ciliegini
sale olio
Raccogliere le cime delle ortiche con dei guanti di gomma, di quelli per lavare i piatti. E' necessario che siano belli grossi perché io le ho raccolte con un paio di guanti di quelli per le verdure nei supermarket e mi sono irritata un po'.
Lavarle e cuocerle al vapore per dieci minuti. Farle raffreddare.
Tritare finemente le nocciole, dopo averle tostate.
Montare a spuma le uova, aggiungere le nocciole, il parmigiano e le ortiche frullate. Salare.
Coprire una teglia con carta da forno, bagnarla con un cucchiaio di olio e versare l'impasto che deve avere poco più di un cm di spessore.
Cuocere in forno preriscaldato a 200° per 15 minuti. Poi raffreddare.
In una metà del lato corto stendere lo squacquerone e mettere in mezzo una fila di pomodorini. Aiutandosi con la carta da forno arrotolare la "frittata" fino a farle fare un giro completo. Stringere bene in modo da "fissare" il rotolo.
Posarlo poi su di un piatto da portata, guarnirlo con alcuni pomodorini, un fiore di cipollina e un rametto di timo.
Buon brunch.
Se si fanno dei rotolini più piccoli e al posto dei pomodorini mettere dei capperi o un'acciuga, per poi tagliarli a rondelline e fissarle con uno stecchino, ne esce un finger per aperitivo veramente sfizioso.
Sabrina
Con questa ricetta partecipo al bellissimo contest di Ambra de Il gatto ghiotto in collaborazione con Rifugio Meira Garneri in Valle Varaita .
Bravissima,interessante il tuo rotolo,cosi come tutte le preziose informazioni sull'ortica.Ottima l'idea finger food,grazie!
RispondiEliminamamma che bontà....nonostante l'ora potrei cenare di nuovo!!
RispondiElimina...oggi ortica. Da piccola decisi che dovevo assolutamente fare il risotto all'ortica, avrò avuto 12-13 anni e passai un pomeriggio a raccoglierla...per poi ottenere uno schifido risotto mal apprezzato da tutti...Da come avrai capito ho la fortuna di vivere fuori città, con giardino annesso...l'ortica non l'ho più utilizzata in cucina, ma cerco di non toglierla da quando ho saputo che è uno dei posti preferiti dalle farfalle per depositare le uova...i bimbi ormai la conoscono e ne stanno lontani e lei paciosa colonizza i punti meno esplorati...forse ne userò un po' per il tuo rotolo: mi piacciono moltissimo i colori...notte cri
RispondiEliminaCiao, che bella idea hai avuto con l'ortica! la proverò.
RispondiEliminaMa grazie!!! Bellissima idea! Un bacione
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