lunedì 13 marzo 2017

La labna e il cake con il suo latticello.

Mia madre, la più piccola di nove fratelli, quasi tutti maschi, di una famiglia maledettamente patriarcale e maschilista, nata in mezzo ai bombardamenti alla fine della seconda grande guerra, ha sempre detto, da che ho memoria, la prossima volta che nasco voglio nascere uomo. Da ragazza non capivo. La mia infanzia non era stata dura e faticosa come la sua, ma con il passare degli anni mi sono calata nei suoi panni e ho capito il motivo del suo desiderio. A quei tempi, nelle famiglie contadine era normale che gli uomini lavorassero nei campi e le donne si occupassero della casa. Ma non sempre questo accadeva in armonia. Mia madre non ha mai ricevuto una carezza dai suoi genitori, ma è sempre stata comandata a bacchetta, come una sorta di Cenerentola. La sua condizione era talmente mesta che quando, quattordicenne, ha conosciuto mio padre, un giovanotto molto più grande di lei, di buona famiglia e sempre con il sorriso tra le labbra, si è fatalmente innamorata e dopo pochi anni è convolata a nozze. Da quel momento la sua vita è cambiata, ma la sua infanzia l'ha segnata a tal punto da non riuscire a riconciliarsi fino in fondo con il genere maschile. Il ritornello, la prossima volta che nasco voglio nascere uomo, risuona quotidianamente tra le mura di casa.
Nonostante questo ho sempre pensato che nascere donna è bellissimo, proprio perché per noi tutto è più complicato rispetto a quello che devono passare gli uomini e la soddisfazione di essere sempre un passo avanti a loro è impagabile! 
Poi arrivano i cinquant'anni e questa certezza inizia a vacillare. Improvvisamente cominci ad invecchiare, il metabolismo smette completamente di funzionare, ti guardi allo specchio e non ti riconosci più. Ogni giorno un nuovo acciacco e se prima potevi mangiare anche i chiodi che non ingrassavi di un grammo, ora basta una sciocchezza e la bilancia s'impenna inesorabilmente. Se poi decidi di metterti a dieta e tentare di riprendere, anche solo vagamente, la forma che avevi un tempo, è come scalare la più ripida delle montagne, una fatica inimmaginabile e alla fine, il più delle volte, se ne esce perdenti. Mentre loro...gli uomini...continuano la loro vita, come se niente fosse. Si, forse qualche chilo lo prendono, ma poi bastano un po' di  corsette ai giardini, un calcetto con gli amici e eccoli li, di nuovo in forma.
Porca miseria Mamma, lo sai quanto mi costa pensare che hai sempre ragione tu! :))

Pace, tanto vale farsene una ragione e mettersi in testa che gli sgarri si pagano cari, che a una certa età l'alimentazione deve cambiare, che tanti cibi proprio te li devi dimenticare. Non è solo una questione di estetica, ma è soprattutto una questione di salute, di stare bene. Da quando sono ingrassata quei dieci chili, mi sento più stanca, se faccio due rampe di scale ho già il fiatone, a volte sono anche meno lucida. Insomma...bisogna cambiare, rimanere leggeri per stare meglio.



Adoro i formaggi, vivrei di quelli, ma, come tutti ben sappiamo, fanno parte di quei cibi che vanno assolutamente limitati, se non eliminati del tutto. Ma non si può proprio rinunciare a qualsiasi cosa - come diceva la mitica Sandra Mondaini? che vita grama, che grama vita...- , tanto vale allora ingegnarsi a trovare qualche escamotage.
Ho cominciato ha fare la labna. Già da tempo preparo in casa lo yogurt e il passo successivo non poteva essere che questo meraviglioso formaggio che si prepara in un minuto e che dà grandi soddisfazioni.
Serve un colino, un canovaccio di tela lavato solo con acqua e che non presenti residui di profumo di detersivo, uno spago e una ciotola alta. Servono anche 500 grammi di yogurt, magro o intero e un frigorifero.
Il procedimento è semplicissimo. Dovete coprire il colino con il canovaccio e appoggiarlo alla ciotola. Versate poi lo yogurt nel canovaccio e legatelo lento con uno spago. Riponete il tutto in frigorifero per circa sei ore. Io lo preparo alla sera e al mattino è pronto. Con questa quantità di yogurt ottengo circa 250 g di labna.


Potete utilizzarla come qualsiasi formaggio cremoso, sia in versione dolce che salata.
A me piace su un crostino di pane integrale con un filo d'olio toscano, una macinata di pepe fresco e qualche spezia a piacere, tipo la curcuma.


Oppure sempre spalmato sul pane integrale con qualche goccia di miele e una spolverata di cannella.


Potete utilizzarlo anche nel ripieno dei tortelli con le erbe, oppure aggiunto all'impasto di un polpettone, o unito a un poco di parmigiano grattugiato per farcire le verdure al forno, anche per fare una crema tipo mascarpone ma estremamente light. Insomma, sbizzarritevi come più vi piace!




Visto che sono per una cucina senza spreco, conservo il siero che si forma dalla colatura dello yogurt che per me è preziosissimo. Preparo i pancake integrali senza le uova (buonissimi!!!!), oppure lo utilizzo per sostituire l'acqua nell'impasto del pane o della piadina. Questa volta ho fatto un cake per la colazione. Buono, buono, buono, anzi di più, fantastico! Ho utilizzato le mie adorate farine integrali e di grani antichi e poco zucchero - cento grammi, ma la prossima volta ne metto ottanta - perché preferisco utilizzare le spezie per addolcire.

Cake di grano arso con latticello di labna

Ingredienti:
g 150 di farina 7 di Mulino Marino
g 60 di semola integrale
g 30 di grano arso miracolo (ne parlo qui)
g 100 di zucchero di canna
g 10 di lievito per dolci
g 100 di olio extravergine delicato
g 210 si latticello di labna
1 cucchiaio di cacao 
2 cucchiai di zenzero fresco grattugiato
la scorza di un limone bio
la scorza di un arancio bio



Procedimento:

In una ciotola, setacciate insieme le farine con il lievito e il cacao. Unite lo zucchero, lo zenzero grattugiato e le scorze di arancio e limone. Impastate velocemente con il latticello e l'olio, servendovi di un cucchiaio di legno.
Ungete bene una teglia da forno a cerniera di cm 20 e infarinarla con la semola. Versate il composto e cuocete in forno caldo a 170° per 40/45 minuti. Mi raccomando fate la prova dello stecchino! Sfornate e fate raffreddare il cake su di una gratella.

Questa volta non l'ho fatto, ma sapete come potete farcirla e diventa ancora più buona, magari la potete preparare per una cena con le amiche?
La tagliate a metà e la farcite con una farcia preparata con la labna unita ad un frullato di fragole fresche e poco zucchero di canna. Spolverate con poco zucchero a velo e voilà. Semplice ma buonissima! E di stagione!






2 commenti:

  1. Oh ma bello sai! E quante belle ricette, una, due, tre (anche la farcia è una grande idea)! Mi piace tutto, ho fatto la tua labna, quando sono andata per usarla, mio marito l'aveva già divorata, dicendo che l'aveva scambiata per la ricotta rimasta in frigo che gli avevo detto di mangiare, bugiardo!!!

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    1. Tuo marito ha l'occhio lungo!
      Grazie cara, un abbraccio.

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