venerdì 1 luglio 2011

Sterilizzazione e invasamento a caldo delle confetture e Marmellatta di cipolla Tropea e uva passa di Pantelleria.

La sterilizzazione delle confetture.

E' possibile conservare a lungo le nostre marmellate sterilizzando in pentola i vasetti pieni e ben chiusi, per il tempo necessario ad uccidere i germi patogeni grazie all'azione del calore. Prima di cominciare questa operazione è necessario conoscere le regole da seguire, per non incorrere in rischi per la nostra salute.
  • Sterilizzare i vasetti per garantire una corretta conservazione e impedire il proliferarsi di microrganismi che generano muffe. Il procedimento è molto semplice: lavare accuratamente i vasetti e i relativi coperchi, sciacquandoli bene per eliminare ogni residuo di detersivo. Metterli in una pentola d'acciaio, coprirli di acqua fredda, portare ad ebollizione e bollire per una ventina di minuti. Una volta che l'acqua si è raffreddata, toglierli dalla pentola aiutandosi con una pinza, senza mai toccarli internamente. Metterli ad asciugare a testa in su. Ora i vasetti e i relativi coperchi sono pronti per l'uso.
  • Riempire i vasetti fino quasi all'orlo, fermandosi a circa un centimetro dal bordo. Esiste in commercio un imbuto ideato appositamente per questo uso. Nell'eventualità che si sporchino i solchi di avvitamento, pulirli accuratamente. 
  • Chiudere con decisione i vasetti e avvolgerli in straccetti di tela pulita, affinché bollendo non sbattano l'uno contro l'altro.
  • Nei negozi di articoli casalinghi è possibile acquistare uno strumento specifico, lo sterilizzatore, pentola speciale munita di termometro. Potete anche farne a meno usando al suo posto una pentola  munita di coperchio, adottando un piccolo accorgimento: porre una gratella o un semplice spargi fiamma sul fondo della pentola o un telo ripiegato varie volte, in modo da creare un'intercapedine che tenga separati i vasetti dalla base troppo calda rischiando di scoppiare.
  • Sistemare i vasetti nella pentola e coprirli di acqua fredda di almeno 5 centimetri.
  • La temperatura per la sterilizzazzione del vasetto deve raggiungere i 95/100° e rimanere costante. Se volerete una maggiore sicurezza, utilizzare un termometro da cucina.
  • Il tempo necessario per la sterilizzazione è di 20 minuti per i vasetti da gr. 250, 30 per quelli da gr. 500, 45 per quelli da kg. 1 e 60 per i vasi da kg. 1,5.
  • I vasi vanno lasciati raffreddare nell'acqua di sterilizzazione e tolti solo quando saranno completamente freddi. Se avete però altre marmellate da sterilizzare e dovete utilizzare la stessa pentola, togliere allora i vasi e riporli a testa in giù su di un tagliere di legno, tenendoli vicino e coprendoli con un panno. Lasciarli raffreddare del tutto.
  • Riporli in cantina o in dispensa, in un luogo comunque asciutto e buio.
Se il procedimento è stato eseguito correttamente non possono più entrare né aria né germi e la marmellata potrà così essere conservata molto a lungo.
Se avete però realizzato confetture senza zucchero o con poco dolcificante, allora è meglio non far passare troppo tempo prima di consumarle.
Consiglio di utilizzare vasetti di vetro non troppo grandi. Io li conservo tutti e prendo anche quelli di amici e parenti che altrimenti andrebbero buttati, avendo cura di sostituire i coperchi danneggiati ( nei negozi specializzati se ne trovano di ogni dimensione). Amo divertirmi utilizzando forme diverse per ogni tipo di marmellata che preparo.


L'invasamento a caldo.

Un metodo veloce e poco impegnativo da utilizzare solo se si ha un quantitativo ridotto di marmellata da invasare, quella cioè ricavata da un massimo di due chili di frutta. E' semplice, pratico e al contempo sicuro, adottando i seguenti accorgimenti:
  • Sterilizzare i vasetti come ho illustrato nel metodo precedente e tenerli a portata di mano per il momento dell'invasatura.
  • Riempire i vasetti fino quasi all'orlo, fermandosi a circa un centimetro dal bordo e chiudere subito con il tappo a vite. Il tutto deve essere fatto velocemente e con attenzione, per non far sbordare la marmellata sui solchi.
  • A questo punto chiudere con forza e riporli a testa in giù su di un tagliere di legno, tenendoli vicino e coprendoli con un panno. Lasciarli raffreddare completamente. 
  • Raddrizzare i vasetti. I coperchi si mostreranno leggermente infossati al centro e l'operazione sarà riuscita. Se invece mostreranno un rigonfiamento, sarà necessari travasare la marmellata in altri vasi puliti e procedere con la sterilizzazione in pentola. Questo però succede raramente, solo nei casi in cui la vite del coperchio non chiuda perfettamente. Vi confesso che utilizzo sempre questo metodo e non ho mai avuto problemi.



    Marmellatta di cipolla Tropea, uva passa di Pantelleria e aceto balsamico.

    Ingredienti:

    gr. 550 di cipolla Tropea fresca già pulita
    gr. 250 di zucchero bianco
    gr. 50 di uva passa di Pantelleria
    tre cucchiai di aceto balsamico di Modena

     marmellara-cipolla-tropea-e-uva-passa

    Tagliare la cipolla a rondelle sottili e metterla in una ciotola di vetro o porcellana, intervallandola allo zucchero e all'uvetta. Coprire con un foglio di carta da forno e lasciare riposare per un paio d'ore.
    Trascorso questo tempo, versare il composto in una pentola di rame o acciaio e portare ad ebollizione a fuoco basso. Una volta raggiunto il bollore, alzare un poco la fiamma e cuocere per circa un'ora, un'ora e mezza. Quando avrà raggiunto la densità giusta, spegnere il fornello, aggiungere l'aceto balsamico, rimescolare e invasare immediatamente seguendo i consigli riportati sopra.
    Per  il pecorino di fossa è la morte sua.
    Buon fine settimana.
    Sabrina

    9 commenti:

    1. per me è una sfida questa!!! allora la confettura di cipolle è un pò che pensavo di farla...per le lacrime!!!questo abbinamento con l'uva passa è interessante. Bello il nuovo look del blog..besos
      p.s. apriamo un laboratorio di confetture??? perchè è tutto difficile in Italia???

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    2. cara non solo per le lacrime...quelle a me non vengono perchè porto le lenti a contatto...,a per l'odore che permane in casa per almeno un giorno, anche tenendo finestre spalanche! ma ne vale la pena perchè è fantastica!!!!!
      Baci.
      ps: ufffffaaaaaaaa!!!!

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    3. Ma guarda te, che ti si lascia un momento e fai cose spettacolari!Nuovo look! E marmellata da urlo! mai fatta con l'uvetta (senza si...adoro la marmellata di cipolle!) Un mio amico passò una sera intera a tagliar cipolle..utilizzando una maschera da sub per non piangere (ho le foto a testimonianza!!!)
      Baci tesoro!!

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    4. Patrizia, l'uva passa impreziosisce la marmellata di cipolle e il tocco finale lo da l'aceto balsamico. Quando vengo a Genova te la porto...e se vuoi la pulisco io la cipolla e al tuo amico facciamo preparare il caffè.
      Buonanotte e un bacione.

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    5. Interessante e interessante la preparazione...buon we..ciao

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    6. Io uso sempre il secondo metodo perché non dfaccio mai più di un chilo di marmellata e questa con la cipolla di Tropea e l'uvetta mi fa impazzire... E' la prossima che faccio!!!

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    7. @ Ciao Max grazie! e buon we anche a te!

      @ Ciao Stefy, anch'io non ne faccio mai più di un chilo, massimo due e il secondo metodo ha sempre funzionato alla grande! Se la provi....impazzisci! Baci.

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    8. Ottimi consigli ed un utile, anzi.. indispensabile ripasso! Ultimamente se ne vedono e sentono di tutti i colori con tecniche forse innovative, ma francamente poco garantite e sicure.....meglio star tranquilli!!

      Un saluto

      Fabi

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    9. Bravisssssssssssssima! Si vede che adoro fare marmellate? e assaggiare le tue mi sa che potrebbe proprio essere un'esperienza interessante! Questa è una delle mie preferite...un bacione bella signora!
      Dani

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